Pagine Romaniste
·15 settembre 2025
Candela: “Con il Torino è mancato il pressing, Dybala a sinistra rende meno”

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·15 settembre 2025
Vincent Candela è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista, dove ha toccato vari argomenti: dal connazionale Manu Koné alle prime sensazioni sui recenti impegni della Roma. Ecco le sue parole:
Secondo te cosa è mancato col Torino? “Ci sono state sorprese in formazione. Dybala a sinistra rende un po’ di meno rispetto a quello a cui ci abitua. Qualche volta si è spostato e si è accentrato: non so se per stanchezza o per caldo, l’ho visto un po’ lento. Il Torino ha giocato bene ed era sul pezzo fisicamente. Rispetto alle prime due partite, in cui si era già vista l’impronta di Gasperini, è mancata un po’ la base che abbiamo visto a livello di pressing e aggressione”.
Questa sconfitta può compattare il gruppo. Come pensi possa sfruttare Gasperini questa battuta di arresto? “Io ricordo la contestazione dopo la Coppa Italia, non potevamo uscire subito e quella contestazione ci ha fatto bene. Ora sono altri tempi, questa sconfitta non se l’aspettava nessuno. Gasperini ha dato dei segnali, anche con la risposta sul centravanti: bisogna ascoltarlo e fare quello che dice lui, solo così i calciatori cresceranno”.
A proposito di giocatori da far crescere: Manu Koné in queste due settimane ha fatto parlare di sé in Francia. E ci hanno trattato anche male… Tu vedi dei margini di miglioramento? Che cosa può diventare? “In questo momento hanno da pensare anche ad altro… Si è parlato di lui sul mercato, di lui e di Svilar. Poi sono rimasti. Si parla bene di lui e già lo scorso anno era titolare in nazionale. Lui può passare dall’essere un giocatore da 8 a 9: nell’ultimo passaggio deve essere un po’ più incisivo. Non è il suo compito. Ma è fortissimo. E può migliorare. Anche Cristante è sempre lì, mi piace tanto, magari tocca meno palloni. Ma in attacco è incisivo. E possono crescere insieme”.
Gasperini non è stato convinto su Koné “Ma può crescere nell’ultimo passaggio. Fisicamente deve crescere anche, il gol non lo vede, non ha il tiro. È un grandissimo centrocampista e può, delle volte, velocizzare e verticalizzare un po’ di più”.
Al derby è meglio arrivarci carichi o dopo una sconfitta? “Io non sono scaramantico, sempre meglio arrivare dopo una vittoria. Il derby è sempre una partita speciale, ai miei tempi forse ancora di più. Prima, forse è brutto dirlo, c’era solo il derby. Pensavamo solo a quello, era importante. Oggi è importante perché al di là di tutto, ti aiuta anche nelle partite successive con ancora più consapevolezza. Non serve essere carichi per il derby, lo si è già a prescindere”.