Capello deciso sullo stadio: «San Siro? Va detto arrivederci. Incredibile Europeo 2032 senza Milano» | OneFootball

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Inter News 24

·27 settembre 2025

Capello deciso sullo stadio: «San Siro? Va detto arrivederci. Incredibile Europeo 2032 senza Milano»

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Capello, ex allenatore di grande prestigio, chiede modernità: «Serve una cittadella dello sport, non una cattedrale nel deserto»

Fabio Capello, ex allenatore e storico volto del calcio italiano, ha affidato alle colonne de La Gazzetta dello Sport il suo pensiero sul destino di San Siro e sull’ipotesi di un nuovo stadio condiviso da Inter e Milan. Parole che riflettono insieme nostalgia e pragmatismo, con l’inevitabile consapevolezza che i tempi impongono un cambiamento.

«San Siro l’ho visto crescere – ha ricordato Capello –. Ho giocato con il campo gelato, col sole, con la pioggia, con l’erba alta e persino con la segatura. Ho tanti ricordi che non saprei nemmeno da dove iniziare, ma credo che a questo Meazza, per come è concepito oggi, vada detto arrivederci. Bisogna proporre qualcosa di diverso, in linea con la modernità. Ho l’incubo che questo impianto, a me tanto caro, possa diventare una cattedrale nel deserto. E Milano non può permetterselo».


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Un richiamo forte alla necessità di guardare avanti, che diventa ancora più evidente quando Capello si sofferma sulla mancata assegnazione di Milano come sede per l’Europeo del 2032: «È incredibile che una città come Milano non abbia uno stadio per questo evento. Negli ultimi quindici anni la città è cresciuta tantissimo, con grattacieli e modernità. Eppure sulla questione stadio siamo ancora fermi».

Capello ha anche sottolineato come la burocrazia sia il vero freno allo sviluppo: «In Italia c’è una burocrazia che fa spavento. Io ho giocato nel vecchio Wembley, che era un cinodromo, eppure è stato demolito e ricostruito, diventando uno degli impianti più importanti del mondo. San Siro deve essere modernizzato e reso un gioiello, non lasciato andare».

Infine, l’ex tecnico ha lanciato una proposta chiara: trasformare l’area in una vera e propria cittadella dello sport, con ristoranti, bar, alberghi e spazi pensati per i tifosi. «In Europa fanno sentire il tifoso al centro del progetto. Qui, invece, si dibatte ancora sulla burocrazia. È incredibile che nell’anno in cui ospitiamo le Olimpiadi invernali con Milano-Cortina, San Siro resti fuori dall’Europeo del 2032».

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