Calcionews24
·22 agosto 2025
Capello: «Il Milan deve puntare allo scudetto, ma per farlo deve investire su un giocatore. La squadra ha un grosso limite a centrocampo»

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Un’investitura che sa di sentenza, un monito che arriva da chi, il Milan, lo ha portato sul tetto del mondo. Alla vigilia di una stagione che per i rossoneri deve essere quella della rinascita, una delle voci più autorevoli e rispettate della storia del club, Fabio Capello, ha analizzato senza filtri il nuovo corso targato Massimiliano Allegri. Nel suo consueto editoriale su La Gazzetta dello Sport, “Don Fabio” ha tracciato la rotta, fissando l’obiettivo e mettendo a nudo i punti di forza e le debolezze di una squadra chiamata a lottare per il vertice. La sua è un’analisi spietata ma costruttiva, che parte da un presupposto non negoziabile.
Per Capello, infatti, la parola d’ordine è una sola. «Quello che comincerà domani sera a San Siro contro la Cremonese, per il Milan, deve essere il campionato della riscossa. E per riscossa, quando si parla del club rossonero, si può intendere una cosa sola: scudetto». Un obiettivo reso possibile dalla presenza di un “vincente” come Allegri e dal vantaggio di non avere le coppe europee, un fattore che ricorda il Napoli di Conte. Tuttavia, per lottare per il titolo, servono certezze, e la scelta del nuovo centravanti non lo convince. L’aver puntato su Boniface invece che su Højlund per ragioni economiche è, per Capello, un rischio. «Un club come il Milan, che dalle cessioni di questo mercato ha incassato una cifra vicina ai 200 milioni, non dovrebbe investire sul centravanti, ovvero colui che si dovrà occupare di segnare i gol per lo scudetto?», si chiede retoricamente.
L’analisi si sposta poi sugli altri reparti. Se il centrocampo, con gli arrivi di Modrić, Jashari e Ricci, è ricco di qualità, a suo avviso manca equilibrio: «chi si occuperà di fare filtro per proteggere la difesa? Il solo Fofana, a mio avviso, non può bastare». È proprio la difesa, secondo Don Fabio, il vero nodo da sciogliere. «Penso sinceramente che il nuovo Milan dipenderà molto dalle prestazioni, di reparto e individuali, dei centrali difensivi». La conclusione, però, è un’iniezione di fiducia: «Il Milan non è la favorita ma giocando una volta a settimana può benissimo inserirsi nella corsa al titolo insieme a Napoli e Inter».