Calcionews24
·13 novembre 2025
Capello sicuro: «Inter e Milan hanno dei pro e contro non indifferenti. Vi spiego questa cosa»

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·13 novembre 2025

Fabio Capello, storico allenatore di Milan, Real Madrid e Roma, analizza per La Gazzetta dello Sport i pregi e i difetti delle difese di Inter e Milan in vista del derby di altissima quota.
I PUNTI DI FORZA – «L’Inter segna tanto ma ne prende anche parecchi. Acerbi dà bene le direttive, Akanji mi piace perché ha personalità ed è bravo con la palla fra i piedi. Anche Bastoni è bravo coi piedi, un pelo meno quando deve marcare: a volte si perde l’uomo, è più valido nella fase offensiva. E poi l’Inter ha un grande punto di forza su entrambe le fasce, fanno ottimi cambi di campo. Dei rossoneri, mi piace Pavlovic, anche se a volte si perde l’uomo in area. Lui e Tomori sono punti fermi. La definirei una buona difesa che però ha bisogno di un buon filtro. La vera forza della difesa è… la mediana, quando tutto funziona e i titolari sono presenti ovviamente: Modric e Rabiot sono due grandi filtri, hanno entrambi qualità e Rabiot ha pure la forza. Vedo bene anche Bartesaghi, gli darei fiducia».
I PUNTI DEBOLI – «La concentrazione in area sui cross, per entrambe. In quella zona si perdono l’uomo. Il Milan ha anche qualche problemino sulla sinistra, e pure Saelemaekers a volte si perde l’uomo. Gabbia? Fa la sua parte ma come centrale a dirigere la difesa ci vorrebbe qualcosa di più».
LE ZONE PIÙ DELICATE DELLE DIFESE – «Pulisic si inserisce bene, con qualità, e gioca tra le linee. L’Inter si affida agli esterni, il Milan entra più centralmente. Il Milan coi tre dietro gioca a zona, l’Inter ultimamente fa qualcosina in più a uomo, vedremo se ci sarà qualche marcatura particolare».
LA LINEA A TRE PIÙ AFFIDABILE «Per i sincronismi l’Inter. Tutti e tre con la palla al piede sono più bravi dei milanisti».
ACERBI – «Acerbi quando l’avversario ha palla gli va addosso, magari gli fa fallo, ma non può mettersi a inseguire Leao e Pulisic. Quindi occorrerà la massima applicazione nelle marcature preventive. Ma tra Acerbi, Bisseck e De Vrij mi tengo Acerbi».
AKANJI – «Ha dimostrato un grande valore, ha esperienza e qualità. Per certi versi è un po’ il Modric dell’Inter sebbene non si sia ancora espresso ai suoi livelli».
VA RISCATTATO – «Con uno di 30 anni come lui assolutamente sì, in un campionato come quello italiano si fa altri tre anni in scioltezza. In quel caso l’Inter dovrebbe chiedersi: cosa potrei trovare in giro di meglio?».
CALI DI CONCENTRAZIONE DELL’INTER «Vivono momenti in cui si addormentano e si beano del gioco e del vantaggio. Chivu lo sa bene»
ALLEGRI E LA FILOSOFIA DI GIOCO «Allegri non segue quelli che parlano di calcio moderno e “diverso”. La sua intelligenza è far giocare la squadra secondo gli uomini che ha. Quelli che copiano i sistemi senza avere i giocatori vanno a sbattere».IL CALO DEL MILAN «È venuto a mancare il filtro a centrocampo. Ricci ha fatto la sua parte, ma non è Rabiot che difende e ribalta. Anche Fofana ha avuto delle amnesie, per quanto sia diventato molto bravo a inserirsi. Solo che poi la mira…».I GOL SUBITI – «Ne puoi prendere anche di più, ma devi anche farne molti di più. Il Milan ne ha subiti 9, di cui ben sei li ha presi da Cremonese, Pisa e Parma. Che se ne prendevi uno, in teoria era già troppo…».MODRIC – «Ha un’intelligenza superiore, intuisce il gioco prima e quindi riesce ad arrivare in anticipo. Il calcio italiano è così lento che lui quando arriva la palla ha già letto il libro e lo ha anche già chiuso. L’unico problema possono essere i cambi di campo dell’Inter».
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