Juventusnews24
·10 ottobre 2025
Capello sulla Juve: «La squadra di Tudor non ha ancora equilibrio. Attaccanti? C’è un problema e vi spiego quale»

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·10 ottobre 2025
Dal prestigioso palco del Festival dello Sport di Trento, la voce autorevole di Fabio Capello disegna le gerarchie della Serie A, con un’analisi lucida che promuove le rivali e riserva un giudizio particolarmente severo per la Juventus. Il “maestro di Fogliano” ha espresso il suo parere sulle candidate al titolo, individuando nei bianconeri la squadra con i maggiori problemi strutturali da risolvere.
Prima della stoccata alla Vecchia Signora, Capello ha distribuito elogi alle altre big. Ha parlato della “competitività assoluta” del Napoli, del “ritorno dell’Inter come squadra” forte della fiducia nel suo allenatore, e ha definito il progetto del Milan “qualcosa di veramente interessante”. Dei rossoneri ha sottolineato come i giocatori di maggiore esperienza, tra cui spiccano i nuovi acquisti Adrien Rabiot e Luka Modric, stiano facendo “capire ai giovani che con la qualità e la volontà si può andare lontano”.
PAROLE – «La Juventus secondo me non ha ancora l’equilibrio giusto e quel centrocampo che dia quella garanzia di essere forte quando si difende e in attacco quella fantasia che dà Modric, tanto per capirci».
La critica di Don Fabio alla squadra di Igor Tudor si concentra su due reparti chiave: centrocampo e attacco. Secondo l’ex tecnico, la mediana bianconera manca di equilibrio tra le due fasi e, soprattutto, di creatività. “Non ha quella fantasia che dà Modric, tanto per capirci”, ha specificato, usando il fuoriclasse croato come metro di paragone per il tipo di giocatore che servirebbe alla Juve per fare il salto di qualità. Inoltre, ha sottolineato come la manovra offensiva sia troppo prevedibile e legata alle iniziative dei due esterni.
Il giudizio più duro, però, è riservato al reparto offensivo. Capello è stato diretto: “La cosa vera è che le punte non sono quelle che speravano avendo speso tanto”. Un riferimento esplicito ai grandi investimenti fatti dalla società per attaccanti come David e Loïs Openda, il cui rendimento, secondo il parere del tecnico, non è ancora stato all’altezza delle enormi aspettative e dei costi sostenuti.