Caressa duro dopo Verona Juve sugli errori arbitrali: «Braccio Joao Mario e mancata espulsione Orban? Ci sono due episodi simili, vi spiego tutto» | OneFootball

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·22 settembre 2025

Caressa duro dopo Verona Juve sugli errori arbitrali: «Braccio Joao Mario e mancata espulsione Orban? Ci sono due episodi simili, vi spiego tutto»

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Caressa, noto telecronista e giornalista di Sky, si è espresso così a proposito di quanto successo lato arbitrale in Verona Juve. Le sue parole

Due episodi chiave, due decisioni che non convincono. Il giorno dopo il pareggio ricco di polemiche di Verona, anche la voce autorevole di Fabio Caressa si unisce al coro di critiche verso l’arbitraggio. Dagli studi di Sky Calcio Club, il noto telecronista ha analizzato i due momenti clou di Verona Juve, bocciando senza appello le scelte del direttore di gara e del VAR.

Rigore dubbio e una regola “che cambia sempre”

Sul calcio di rigore concesso al Verona per il tocco di braccio di Joao Mario, Caressa ha espresso forti perplessità. «Il giocatore della Juve abbassa la testa perché c’è un avversario che salta davanti», ha spiegato, sottolineando la dinamica involontaria. L’analisi si fa poi più dura: «L’anno scorso un episodio simile non è stato dato in Atalanta-Verona. Questa regola ogni tanto viene allargata, ogni tanto ristretta». Una critica alla mancanza di uniformità di giudizio.


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“Mancato rosso a Orban? Come Cambiaso”

Ma è sul brutto fallo di Orban su Federico Gatti che l’analisi di Caressa si fa più tagliente. Per il telecronista, l’intervento, punito solo con il giallo, era da espulsione. E il paragone è impietoso. «La dinamica è simile a quella che costò a Cambiaso le due giornate di squalifica», ha sentenziato. «Orban lo guarda e gli dà la botta volontaria».

La conclusione è amara. Per il club bianconero, il pareggio del Bentegodi è macchiato da due episodi arbitrali che hanno pesantemente inciso sul risultato. Le parole di Caressa non fanno che confermare la sensazione di un metro di giudizio non uniforme, che ha lasciato la Signora con due punti in meno e tante, legittime, recriminazioni.

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