Caso Collegno, il portiere picchiato da un padre… squalificato un anno! La FIGC ritira l’invito a Coverciano: il motivo | OneFootball

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·6 settembre 2025

Caso Collegno, il portiere picchiato da un padre… squalificato un anno! La FIGC ritira l’invito a Coverciano: il motivo

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Caso Collegno: Thomas, il portiere 13enne aggredito da un padre dopo una partita di calcio giovanile è stato squalificato un anno. Le ragioni del Giudice Sportivo.

“Non mollare, siamo con te”: con queste parole Buffon aveva voluto incoraggiare Thomas, il portiere 13enne finito in ospedale dopo l’aggressione subita da parte di un padre al termine di una partita giovanile a Collegno, nel torinese. Un episodio che aveva indignato l’intero movimento calcistico: frattura del malleolo, contusione a uno zigomo e trauma cranico le conseguenze delle violenze subite. La stessa Figc si era subito schierata al fianco del ragazzo, offrendogli la possibilità di visitare Coverciano.


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A distanza di pochi giorni, però, il quadro è cambiato. La diffusione del video dell’accaduto (LO TROVATE QUI) ha mostrato un’altra versione dei fatti: è lo stesso portiere a dare il via alla rissa, colpendo ripetutamente un avversario. Un dettaglio che non giustifica in alcun modo il gesto del padre – già denunciato – ma che ha spinto la Federazione a fare marcia indietro, ritirando l’invito al ragazzo. E oltre al danno, anche la beffa. Il giudice sportivo ha inflitto un anno di squalifica al giovane portiere, stesso provvedimento per suo padre, dirigente del club – non è colui che ha aggredito il giocatore – e per un calciatore avversario.

Caso Collegno, la FIGC ci ripensa e la squalifica di un anno: cambia tutto per il portiere Thomas

Vista la gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport improntati alla correttezza ed al rispetto dell’avversario – si legge nel comunicato condiviso dal Giudice Sportivo –, considerato altresì, che la violenza sia da condannare a priori ovunque venga posta in essere e soprattutto tra minori, quest’organo giudicante pur consapevole delle disposizioni normative vigenti, ma altrettanto consapevole dell’eccezionalità e della spregevolezza dell’evento, ritiene di dover comminare una sanzione di considerevole ed esemplare entità.

Pertanto si squalifica il succitato giocatore perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco. Condotta, questa, che dava adito ad un ulteriore atto di violenza posto in essere da soggetto non presente in distinta, che entrava arbitrariamente ed indebitamente sul terreno di gioco”.

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