Calcionews24
·15 settembre 2025
Caso Lamine Yamal, la Federazione si difende: «Non andiamo in guerra, rischio zero per i giocatori». L’accusa al Barcellona e i numeri sul suo utilizzo

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·15 settembre 2025
Il “caso Lamine Yamal”, nato dalle polemiche sul presunto impiego forzato del giovane talento spagnolo nonostante problemi fisici, ha messo sotto i riflettori il protocollo della Federazione spagnola (RFEF) in materia di gestione degli infortuni. Dalla Ciudad del Fútbol, il messaggio è chiaro: «La Federazione non va in guerra.
Al contrario. Alla Ciudad del Fútbol non capiscono la polemica sorta attorno al già chiamato “caso Lamine”, che come succede con tutti i calciatori che appaiono nelle finestre FIFA, tornano a casa non appena appare qualsiasi problema fisico.»
Secondo quanto riportato da MARCA, la Federazione lamenta una mancata risposta da parte del Barcellona a una lettera di presentazione inviata dal direttore sportivo Aitor Karanka, a differenza del novanta percento degli altri club. Nonostante ciò, il protocollo per la gestione dei problemi fisici è rigido e consolidato. Il giorno prima della partita, si parla con il giocatore per raccogliere le sue sensazioni e si applica un trattamento, che nel caso di Lamine Yamal è stato a base di Voltaren – un dettaglio «che non è mai stato nascosto e che cerca il comfort del giocatore.» Se il fastidio persiste, il principio è “rischio zero”.
L’intera gestione del caso è stata discussa nel chat médico della selezione, con il coinvolgimento di Fernando Galán, il fisioterapista di fiducia che segue Lamine Yamal sia in Nazionale che a Barcellona. Questo assicura una continuità nel trattamento e nella conoscenza delle condizioni fisiche del giocatore.
La Federazione sottolinea che alla minima lamentela i giocatori vengono esclusi o rimandati a casa, come già accaduto allo stesso Lamine in un’altra occasione o a Yeremy Pino, Fabián Ruiz e Gavi nella precedente convocazione.
Nel giorno della partita contro la Turchia, Lamine Yamal è stato nuovamente interrogato sul suo stato di salute, come avviene con tutti i giocatori, ottenendo una risposta positiva. Il motivo è che «all’ultimo momento sono loro ad avere l’ultima parola quando si tratta di fastidi.»
A riprova della cautela nell’utilizzo del giocatore, Lamine Yamal ha giocato solo sette partite complete su 23 disputate con la Nazionale. Anche l’episodio in cui ha mostrato disappunto per una sostituzione contro la Bulgaria è considerato un comportamento normale per un calciatore.
La RFEF, dunque, si difende dalle accuse, ribadendo la sua attenzione alla salute dei giocatori e la trasparenza nei processi decisionali, pur in assenza di una comunicazione proattiva da parte del club di appartenenza del talento.