Cassano durissimo: «Thiago Motta ha perso il posto per quel giocatore della Juventus. È un ca…sotto» | OneFootball

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·8 novembre 2025

Cassano durissimo: «Thiago Motta ha perso il posto per quel giocatore della Juventus. È un ca…sotto»

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Cassano durissimo: «Thiago Motta ha perso il posto per quel giocatore della Juventus. È un ca…sotto». Le dichiarazioni dell’ex attaccante

Le critiche, nel mondo del calcio, non mancano mai, ma quelle di Antonio Cassano hanno sempre un peso specifico e un rumore di fondo unici. Parlando durante la trasmissione Viva El Futbol, l’ex attaccante barese ha preso di mira l’attualità della Juventus, concentrandosi su una delle mosse tattiche più discusse della nuova gestione: il nuovo ruolo trovato da Luciano Spalletti per Teun Koopmeiners.


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Spalletti sta infatti sperimentando l’olandese in una posizione inedita, più arretrata e ibrida (come quella di esterno basso nel modulo a tre, già vista in queste settimane). Una mossa che Cassano ha stroncato con la sua solita irruenza, criticando non solo l’attuale tecnico, ma anche il passato confuso del giocatore, arrivando a un attacco finale durissimo.

Queste le parole esatte di Cassano: «Thiago Motta ha perso il posto a causa sua. Tudor lo ha provato in tanti ruoli. È una vergogna che certe persone parlino così. Ma poi non è diventato forte giocando più avanti con Gasperini? La verità è che è un ‘cagasotto’».

L’intervento è un attacco frontale. Cassano sembra imputare a Koopmeiners le difficoltà delle gestioni precedenti (Motta e Tudor), sottolineando come sia sempre stato tatticamente difficile da collocare. Ma il cuore della critica è rivolto al presente: Cassano ritiene una “vergogna” che si elogi questa nuova posizione.

Il motivo è semplice e lo esplicita lui stesso: l’olandese ha dimostrato il suo vero valore in un ruolo completamente diverso. «Ma poi non è diventato forte giocando più avanti con Gasperini?», chiede polemicamente Cassano, ricordando a tutti il periodo d’oro all’Atalanta, quando Koopmeiners agiva da incursore offensivo.

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