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·22 luglio 2025
Castro, Dallinga e Immobile: una poltrona per tre a Bologna

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·22 luglio 2025
È un Ciro Immobile in grande spolvero quello delle prime due apparizioni estive. A 35 anni compiuti, doppietta contro gli altoatesini del Gitschberg Jochtal e pregevole interno a giro con la Virtus Verona. Alla domanda su come si sentisse fisicamente ha risposto laconico e sorridente: «Benissimo. Alla grande». Poi il confronto con Castro e Dallinga: «Sono due giocatori forti. Non devono sentire pressione dal mio arrivo».
Anche perché il Bologna sarà impegnato su 4 competizioni – da qui, probabilmente, la scelta di avere tre risorse per lo stesso ruolo. Ma il dubbio resta: chi sarà il preferito di Italiano? Il mister non ha mai avuto particolari difficoltà nelle rotazioni, anzi. Stagione 20/21: con lo Spezia alternò Nzola (25 presenze), Piccoli (20) e Galabinov (12); a Firenze si scambiavano il posto Cabral e Jovic.
Lo scorso anno Castro è partito 27 volte da titolare in Serie A, 2 in Coppa Italia e 4 in Champions, con un totale di 46 presenze, 10 gol e 7 assist. Dallinga è stato più altalenante, trovando continuità solo sul finire di stagione. Per l’olandese, in campionato, appena 38 minuti a partita in media. Più impiegato nelle coppe, ha raccolto un bottino di 7 gol e 2 assist. La logica lascia presagire che sarà lui la “terza scelta”.
E poi c’è Ciro, che in Turchia non ha perso il vizio del gol (19 in tutto – più di Castro e Dallinga insieme) e che potrebbe aggiungere una componente di maggiore profondità al palleggio collettivo di Italiano. I due giovani attaccanti, infatti, invadono più raramente lo spazio dietro la linea, mentre l’ex biancoceleste – per quanto già aiutasse a cucire il gioco di Inzaghi e Sarri alla Lazio – adora la verticalità.
Immobile, oltretutto, ha dichiarato che tra i suoi obiettivi c’è la convocazione in Nazionale – e non era scontato. Significa che a Bologna non vorrà certo rivestire un ruolo marginale. Insomma, la previsione è che Ciro e Santiago si alterneranno in campionato a seconda della forma e dell’esperienza necessaria (senza snobbare il percorso europeo). Thijs parte dietro, ma si sa: al mister piace cambiare.