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·19 dicembre 2024

CdM – Napoli, lo stadio Maradona può ospitare Euro 2032: il piano del Governo

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CdM – Napoli, lo stadio Maradona può ospitare Euro 2032: il piano del Governo

Tavolo con Mef, Sace, Cdp, Invimit e Credito sportivo, la struttura dello stadio Maradona di Napoli rientra nelle Zes. E presto arriverà una legge delega, per gli stadi è in arrivo un commissario. Su cinque città che in Italia ospiteranno le gare in compartecipazione con la Turchia, ne mancano ancora una del Sud e una del Centro Italia, perché è questa un po’ la logica con la quale intende muoversi il governo affinché l’evento del 2032 sia «spalmato» sull’intero Paese. E in tal senso, Napoli — terza città italiana per infrastrutture e ricettività, tra le prime per clima e destagionalizzazione — al Sud non pare avere avversari. Per il Maradona, che è la soluzione su cui ovviamente il sindaco Manfredi spinge maggiormente, occore intervenire – almeno – per un importante maquillage. Soprattutto se si procederà con un project financing, che vedrebbe, realisticamente, quale soggetto privato il Calcio Napoli di De Laurentiis. La questione è stata dibattuta più volte negli ultimi tempi nell’ambito di un gruppo di lavoro permanente, annunciato dal ministro dello Sport Andrea Abodi, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e i vertici di Cdp, Invimit (che già gestisce i beni immobili del Comune e con esso ha creato il «Fondo Napoli»), Sace e l’Istituto per il Credito sportivo e Sport e salute. Il gruppo ha un obiettivo preciso: elaborare in tempi stretti un portafoglio di opportunità finanziarie che non prevedano un fondo perduto, ma agevolazioni in termini di equity, garanzie e contributi in conto interessi e che propongano semplificazioni ulteriori.

La ristrutturazione del Maradona potrebbe poi godere delle agevolazioni previste per le Zes con procedure semplificate che permettano il rilascio dei permessi entro 45 giorni, con la possibilità di nominare un commissario per accelerare l’Iter, sfruttando così anche importanti agevolazioni fiscali, con un credito di imposta fissato al 30% per gli investimenti privati che diventa il 40% per progetti di eccellenza in chiave di sostenibilità. Eccolo dunque il piano del governo, di cui Manfredi, neopresidente Anci, è a conoscenza, e che prevede ovviamente il ruolo centrale per De Laurentiis. Il Maradona, poi, già per il nome che porta, stuzzica ed esalta tecnici e dirigenti di Nyon. Ma anche perché, comunque, risponde già in parte alle richieste del governo europeo del calcio — che si esprimerà nell’autunno 2026 — per quanto riguarda dimensioni; infrastrutture circostanti; trasporti su ferro e gomma che servono la zona; spazi esterni al Maradona; aree potenziali di parcheggio, anche sotterranee; presenza di strade di collegamento diretto. E assolutamente non ultimo, per la presenza dell’ospedale — il San Paolo — poco distante. Parametri, a quanto pare, non riscontrabili altrove in Italia: tanto per l’Uefa, quanto per Governo, Coni, certamente per Manfredi. E forse anche per De Laurentiis.


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Carlo Gioia

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