Cellino si racconta: «Cagliari amore eterno, Giulini sta facendo tanto per loro. Vi racconto il momento in cui ho comprato la società! Il calcio mi ha tolto la dignità» | OneFootball

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·30 ottobre 2025

Cellino si racconta: «Cagliari amore eterno, Giulini sta facendo tanto per loro. Vi racconto il momento in cui ho comprato la società! Il calcio mi ha tolto la dignità»

Immagine dell'articolo:Cellino si racconta: «Cagliari amore eterno, Giulini sta facendo tanto per loro. Vi racconto il momento in cui ho comprato la società! Il calcio mi ha tolto la dignità»

Cellino si racconta. L’ex presidente del Cagliari, ospite a La Voce sarda su Videolina, ha ripercorso vent’anni di storia rossoblù tra aneddoti e difficoltà

Ospite delle prime puntate de La Voce sarda su Videolina, Massimo Cellino ha ripercorso la sua lunga esperienza da presidente del Cagliari, raccontando retroscena, emozioni e momenti difficili di oltre vent’anni alla guida del club rossoblù. Tra ricordi familiari, episodi inediti e riflessioni amare sul calcio moderno, Cellino ha tracciato un bilancio intenso e umano del suo percorso.

L’ACQUISIZIONE – «Nino Orrù mi chiamò, sentendomi tramite mio fratello, chiedendomi la disponibilità di prendere il Cagliari perché loro non ce la facevamo più a livello economico. La volontà era quella di cederlo in Sardegna e non nella penisola».


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CELLINO SR – «Mio padre era piemontese, ma era innamorato della Sardegna, gli era più attaccato dei sardi. Neanche 60 giorni dopo l’acquisto mi disse “figlio mio, ma cosa hai fatto”. Lui non conosceva nessuno nel mondo nel calcio e non conoscevamo nulla, imparammo in fretta a nostre spese. All’inizio io gli nascosi gli investimenti che servivano per il Cagliari, dio volle che il primo anno andammo in Coppa Uefa, dove recuperammo dei soldi. Ai tempi abbiamo speso sopra alle nostre possibilità, con quei guadagni però abbiamo costruito la società ed il centro sportivo. Competevamo ccon realtà della penisola molto più forti del Cagliari. Quando lui morì fu tutto più difficile».

IL CALCIO NEI SUOI ANNI – «Ai tempi le società di calcio non erano a fine di lucro erano spa con impegni. Era un momento di passaggio tra calcio amatorialo e professionismo, era un periodo con dei vincoli molto importante a livello economico. Ho vissuto tutti i cambiamenti del mondo del calcio, ai tempi stavano diventando società a fine di lucro. Dal 2003-2004, quando siamo stati promossi in Serie A, ho vissuto alcuni tra i momenti più floridi del calcio; fino al 2013-14 è stato il momento migliore. Entrarono soldi anche dai diritti televisivi e le società divennero più sostenibile».

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