Calcio e Finanza
·19 giugno 2023
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I 2,9 miliardi di euro incassati vendita del Chelsea sono ancora nel conto bancario congelato della società di Roman Abramovich: soldi che sarebbero dovuti essere versati all’Ucraina, ma a più di un anno dalla cessione del club a Todd Boehly, la consegna dei ricavati è ancora bloccata a causa di discussioni su dove e come spendere i soldi.
Il governo del Regno Unito, che deve approvare il rilascio dei fondi congelati alla fondazione, afferma che i soldi devono essere spesi all’interno dell’Ucraina, come riportato dal Financial Times. Tuttavia, la fondazione che riceverà i soldi e che sarà istituita da Mike Penrose, ex amministratore delegato di UnicefUK, vuole la flessibilità per sostenere i rifugiati che sono fuggiti dalla guerra in Ucraina. Intende anche fornire aiuti ad altri paesi che sono stati colpiti dalla scarsità di cibo a causa del conflitto.
Penrose ha dichiarato al Financial Times che il modo in cui il denaro viene utilizzato “dipende dalle necessità umanitarie in qualsiasi momento” e ha sottolineato che la fondazione è radicata nei principi di “neutralità, imparzialità, indipendenza e umanità”.
“Se la guerra dovesse cambiare, cambieremmo con essa, ma inizieremmo all’interno dell’Ucraina. Tutto il nostro finanziamento iniziale sarebbe per l’Ucraina e prevediamo che la maggior parte sarà spesa in Ucraina”, ha spiegato. “Se oggi sosteniamo un bambino ucraino in Ucraina, in base alle disposizioni che il governo vuole mettere in atto, dovremmo interrompere il sostegno nel momento in cui lascia l’Ucraina”, ha affermato Penrose.
“Non saremmo in grado di aiutare i rifugiati in Polonia o nel Regno Unito. Non saremmo in grado di aiutare alcune delle persone più vulnerabili del mondo, come la Somalia, che soffre per la mancanza di esportazioni di grano”.
Il ministero degli esteri ha dichiarato: “I proventi della vendita del Chelsea sono congelati in un conto bancario nel Regno Unito mentre esperti indipendenti istituiscono una fondazione per gestire e distribuire il denaro per scopi umanitari in Ucraina. Sarà quindi necessario presentare una domanda di licenza per trasferire i fondi alla fondazione”.
Tuttavia, aggiunge il Daily Mail, il punto critico sembra sia che Roman Abramovich vuole che una parte consistente del denaro vada alla Russia, o meglio ai russi colpiti dal conflitto. E né il governo britannico né la Commissione europea accetteranno una simile mossa mentre sono in vigore sanzioni contro la Russia.
Pare infatti che sia lo stesso Abramovich, tra gli individui sanzionati per la sua vicinanza al regime di Putin, debba “firmare” il rilascio dei fondi, cosa che finora si è rifiutato di fare perché vuole che il denaro sia condiviso tra tutta la Russia e anche Ucraina.