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·4 luglio 2025
Chivu e gli insegnamenti da trarre dal Mondiale per Club

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·4 luglio 2025
Il Mondiale per Club si è concluso con un’eliminazione agli ottavi certamente non brillante per l’Inter. Ma che insegnamenti ha lasciato a Chivu per il prossimo futuro?
MONDIALE DI TRANSIZIONE – Il Mondiale per Club, per le condizioni in cui ci è arrivata l’Inter, era destinato a diventare un laboratorio di sperimentazione. Chivu infatti doveva conoscere i giocatori, e poi sul campo ha mostrato varie idee ed esperimenti. Quali sono però gli insegnamenti principali da trarre da questa esperienza? Proviamo ad estrapolarli.
QUESTIONE DI TESTA – Il primo è che l’Inter ha bisogno di ritrovarsi a livello mentale. Qualche passo è stato fatto, ma siamo ancora agli inizi. Il percorso è lungo e non va sottovalutato. Forse mentalmente ci si è spostati dalla finale di Monaco, ma come dimostrato col Fluminense il livello di attenzione, di concentrazione, sul campo e sugli avversari è ancora rivedibile. Quando sembrava si potesse fare un passo avanti dopo le vittorie con Urawa Red Diamonds e River Plate la squadra ha ancora una volta staccato la spina, forse sentendosi già arrivata. Un problema visto diverse volte negli anni di Inzaghi, che continua ad attanagliare questo gruppo anche dopo che i risultati sono crollati. Un fatto che è impossibile non collegare ai giocatori, a certi giocatori. E così arrivamo al secondo insegnamento.
GIOVANI IN RAMPA DI LANCIO – Il secondo infatti è che i giovani hanno dato dimostrazioni ben superiori ai titolari. Chivu tra infortuni e necessità di gestione ha dovuto ruotare i suoi uomini e fare diverse prove. Al termine del Mondiale, tutti i riscontri più positivi, ogni barlume di ottimismo, è legato ai giovani. Che siano Sucic, Pio Esposito o Valentin Carboni, la differenza tra loro e le facce conosciute è stata ben marcata. All’Inter serve freschezza, di gambe e di testa. E questo porta al terzo punto.
TITOLARI INAFFIDABILI – Il terzo è l’altro lato della medaglia: i titolari sono inaffidabili. Proprio loro, che dovrebbero essere la prima garanzia di risultati, in primis per il nuovo allenatore. In verità lo sono già stati in tutta la stagione 2024-2025, costando a Inzaghi le partite decisive malgrado la sua fiducia costante e incrollabile. A Chivu hanno dimostrato subito di poter rappresentare un rischio, fallendo totalmente l’approccio alla gara col Fluminense. Cioè la primna decisiva. Questo insieme di fattori porta a una conclusione.
BISOGNO DI CAMBIAMENTO – Il quarto insegnamento infatti viene di conseguenza: Chivu deve poter rinnovare la squadra. Dovrebbe essere scontato da dire, ma visto il curriculum dell’allenatore viene da pensare che sia lui l’anello più debole della catena. E quindi quello destinato a subire le scelte altrui, trovandosi più che altro a gestire situazioni determinate da altri. Invece Il Mondiale per Club chiede sia lui a prendere in mano la situazione, mettendo mano a gerarchie e formazioni per trovare un nuovo equilibrio che faccia iniziare una nuova era per l’Inter. Mantenere le cose come sono promette problemi, lo ha detto il campo. Serve abbracciare il cambiamento. Serve che Chivu possa tradurre in fatti gli insegnamenti delle sue prime partite sulla panchina dell’Inter.