Chivu Inter, duro con la squadra dopo il Kairat: sfogo negli spogliatoi e autocritica pubblica | OneFootball

Chivu Inter, il tecnico rumeno pretende più attenzione e mentalità dopo la vittoria contro il Kairat: «Responsabilità mia, è una lezione»

Cristian Chivu non ha gradito l’approccio dell’Inter nella sofferta vittoria di Champions League contro il Kairat Almaty. Subito dopo il triplice fischio, il tecnico rumeno ha scelto di non presentarsi immediatamente ai microfoni, preferendo confrontarsi con la squadra negli spogliatoi. Toni accesi, come riferisce Pietro Guadagno da Milano, e un messaggio chiaro ai giocatori: l’atteggiamento visto in campo non è stato all’altezza.

Durante la gara, Chivu era apparso più nervoso del solito, spesso a bordo campo a gesticolare e richiamare i suoi. Nel dopopartita, il tecnico ha proseguito con una strigliata a porte chiuse, sottolineando la mancanza di intensità e di concentrazione nella gestione della partita. Aveva chiesto applicazione e lucidità alla vigilia, ma non le ha viste sul campo.

Confronto interno e autocritica

Dopo il confronto con la squadra, come riporta il Corriere dello Sport, Chivu si è preso qualche minuto di pausa prima di affrontare la stampa. E, davanti ai microfoni, ha scelto la via dell’autocritica: «La responsabilità è mia. Evidentemente non sono riuscito a dare le motivazioni giuste. Per me è una lezione». Parole che rispecchiano la sua filosofia di proteggere i giocatori in pubblico, ma richiamarli con forza in privato.

Una scossa in vista della Lazio

L’allenatore nerazzurro vuole evitare che la squadra cada in un pericoloso rilassamento dopo il buon avvio in Europa. Il rischio, secondo Chivu, è quello di sottovalutare gli avversari e abbassare la soglia di attenzione. L’obiettivo ora è ritrovare compattezza e ritmo in vista della sfida di San Siro contro la Lazio, quando sarà fondamentale rivedere l’Inter solida e dominante delle scorse settimane.

Un messaggio chiaro, che lo spogliatoio sembra aver recepito: testa bassa, lavoro e nessun alibi.