Inter News 24
·7 settembre 2025
Chivu Inter, quanti dubbi a centrocampo: in sette per tre posti, le nuove gerarchie

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·7 settembre 2025
La nuova Inter di Cristian Chivu ha iniziato la stagione come su una corsa sulle montagne russe: il Mondiale per Club con i suoi alti e bassi, lo sfogo di Lautaro, i sogni di mercato con Lookman protagonista, la pace ritrovata con Calhanoglu, e poi i primi risultati in campionato. Dal roboante 5-0 al Torino, fino allo stop con l’Udinese che ha riaperto le perplessità. In tutto questo, la mano dell’allenatore rumeno non si vede ancora del tutto, soprattutto in un reparto cruciale: il centrocampo.
Secondo Calciomercato.com, i nerazzurri oggi hanno a disposizione ben sette interpreti per soli tre posti (a volte due), una ricchezza che rischia di diventare un rebus. Gli innesti sono due: Petar Sucic, acquistato già a febbraio dalla Dinamo Zagabria per 12 milioni, jolly capace di agire da mezzala, regista o in un centrocampo a due; e Andy Diouf, colpo a sorpresa da 25 milioni complessivi, acquistato per la sua corsa e la capacità di recupero palla.
Attorno a loro restano figure chiave come Nicolò Barella, vero intoccabile, Piotr Zielinski, l’esperto Henrikh Mkhitaryan e soprattutto Davide Frattesi, rimasto nonostante i sondaggi del Newcastle. La mancata cessione di Calhanoglu ha invece congelato, almeno momentaneamente, i piani di rivoluzione di Chivu: il turco strizza l’occhio al Galatasaray, ma allo stesso tempo fatica a trovare continuità in un ruolo da regista che non sente del tutto suo.
Le opzioni tattiche sul tavolo sono due. La prima è il classico centrocampo a tre, visto contro il Torino, con una mezzala più offensiva e l’altra più bloccata accanto al regista. Qui Diouf potrebbe presto ritagliarsi uno spazio importante. L’altra opzione è un centrocampo a due, con due mediani davanti alla difesa e un trequartista libero di alzarsi alle spalle delle punte: un modulo che potrebbe valorizzare Frattesi o riproporre Mkhitaryan nel ruolo che meglio conosce.
Il vero nodo resta proprio Calhanoglu. Contro il Torino, senza di lui squalificato, la squadra ha offerto una delle prestazioni più convincenti della gestione Chivu. È stato un caso o l’anticipazione di un futuro in cui il turco non sarà più centrale? Una domanda che accompagnerà l’Inter nelle prossime settimane, mentre Chivu è chiamato a dare un’impronta precisa a un centrocampo ricco di qualità ma ancora senza un’identità definita.