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·21 giugno 2025
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A Seattle, Cristian Chivu ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa, alla vigilia del secondo impegno dell’Inter al Mondiale per club.
Il tecnico nerazzurro ha fatto il punto sulla condizione della squadra e ha presentato la sfida contro gli Urawa Red Diamonds, parlando anche di eventuali novità in vista del match.
Come vi avvicinate alla sfida con gli Urawa Red Diamonds e che avversario vi aspettate? - “Prima di pensare alla gara di domani, dobbiamo considerare che siamo a fine stagione: la squadra arriva da oltre nove mesi di partite intense. Servirà trovare le energie giuste per affrontare un avversario molto ordinato tatticamente, con ottima tecnica e una rosa composta anche da giocatori europei e sudamericani. Sarà una gara complicata, come tutte a questo livello.”
Come sta Pio Esposito e quando potrà scendere in campo? - “Conosco Pio da quando aveva appena 13 anni e mezzo: siamo cresciuti insieme, l’ho allenato ed è stato il mio capitano in Primavera. Negli ultimi due anni in Serie B ha fatto esperienza, è maturato tanto sia sul piano fisico che umano. Ha svolto due allenamenti con noi: valuteremo se impiegarlo dall’inizio o a partita in corso.”
Quale sarà l’aspetto chiave del match di domani e quali giocatori degli Urawa apprezza? - “La seconda partita del girone è sempre cruciale, soprattutto in base ai risultati già ottenuti. Apprezzo molto il calcio giapponese per ordine e disciplina. Gli Urawa sono ben messi in campo e tecnicamente molto validi. Gustafson mi piace: ha buone qualità sia tecniche che fisiche.”
Cosa si porta via dal match contro il Monterrey? - “La squadra ha dimostrato orgoglio e una buona reazione. Tuttavia, nella costruzione del gioco siamo stati un po’ lenti. Vorrei maggiore rapidità nella manovra e più cinismo sotto porta.”
Sta pensando a qualche variazione di modulo? - “Non siamo in un ritiro estivo, quindi non è il momento di togliere certezze a una squadra che ha già una propria identità. Ci sono elementi evoluti, abituati a stare in campo in un certo modo. Poi dipende da come si interpretano i ruoli, soprattutto in mezzo al campo.”
Ci racconta del suo rapporto con Yuto Nagatomo? - “Yuto è un amico, ci lega un rapporto profondo e tanti ricordi belli. Sono felice che giochi ancora e mi fa piacere avere sue notizie. Ne ho parlato spesso anche a Parma, con Zion Suzuki.”
Quanto incide il cambio di città e clima, da Los Angeles a Seattle, sulla preparazione? - “A Los Angeles siamo stati bene, allenandoci nel campus della UCLA. Qui a Seattle abbiamo trovato una struttura eccellente. Sì, fa più freddo, ma non ci cambia molto: siamo qui per giocare. Un grande grazie va a chi ci ha messo a disposizione impianti così belli.”
Cosa sogna per la sua Inter del futuro? - “Ogni allenatore desidera una squadra dominante, capace di esprimere il massimo del proprio potenziale tecnico, di controllare il gioco e avere sempre le idee chiare. Anche noi vogliamo seguire questa strada: servirà tempo, ma proveremo a farlo già da domani.”
📸 Buda Mendes - 2025 Getty Images