Chivu, l’ora della verità a Pisa: il tecnico rischia l’esonero? La posizione di Marotta e i dati che lo scagionano | OneFootball

Dopo i ko con Milan e Atletico, i nerazzurri cercano il riscatto all’Arena Garibaldi. La società blinda Chivu, ma un terzo stop minerebbe la fiducia

Il giudizio pende, metaforicamente, davanti alla Torre di Pisa. La trasferta dell’Arena Garibaldi non emetterà una sentenza definitiva, ma il dibattimento calcistico odierno produrrà inevitabilmente un verdetto preliminare sulla gestione di Cristian Chivu. Non è pensabile che l’Inter stecchi per la terza volta in otto giorni senza andare incontro a un “piccolo processo” mediatico. Dopo le sconfitte consecutive maturate nel derby di campionato contro il Milan e quella beffarda in Champions League contro l’Atletico Madrid, arrivata all’ultimo secondo, i nerazzurri sono chiamati a una reazione d’orgoglio immediata. Il “giudice” di turno sarà Alberto Gilardino, tecnico dei toscani, che punta a far valere la solidità della sua squadra.

La difesa d’ufficio: sfortuna e “gol attesi”, ma serve vincere per il consenso

Tuttavia, analizzando a fondo le recenti prestazioni, un avvocato d’ufficio difenderebbe l’allenatore rumeno con un’arringa piuttosto comoda. Di cosa sarebbe davvero responsabile Chivu? I suoi ragazzi sono stati puniti da episodi: un corner al 93′ a Madrid dopo aver colpito legni, e un contropiede letale unito ai miracoli del portiere avversario nella stracittadina. Fino alla sosta, la Beneamata era una macchina perfetta con 11 vittorie su 12.

Chivu è convinto che la ruota della fortuna tornerà a girare, forte di numeri incontrovertibili: se valesse la logica analitica dei “gol attesi” (xG), l’Inter sarebbe ancora saldamente al comando della Serie A. La squadra ha segnato meno di quanto prodotto e, a causa della fragilità del portiere svizzero Yann Sommer, ha incassato più di quanto i pericoli concessi giustificassero.

Marotta fa scudo, ma è vietato tornare al punto di partenza

Nonostante le attenuanti statistiche, Chivu ha troppa esperienza nel calcio italiano per non sapere cosa rischierebbe in caso di terzo rovescio consecutivo. Non certo l’esonero immediato – visto che mercoledì scorso il presidente Beppe Marotta ha respinto le suggestioni su Simeone ribadendo che “Cristian rimarrà con noi per molti anni” – ma una pericolosa erosione del consenso interno ed esterno. Dopo aver faticosamente guadagnato credibilità superando lo scetticismo iniziale, il tecnico deve evitare di tornare al punto di partenza come nel gioco dell’oca: Pisa è uno snodo cruciale per riprendere il cammino.