Inter News 24
·3 luglio 2024
Chivu SPIEGA: «Così Thiago Motta ha conquistato la Juve. Ecco cosa ha imparato da Mourinho e sul mio futuro rispondo così»
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Inter News 24
·3 luglio 2024
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il giorno dopo l’annuncio di Zanchetta che ha preso il suo posto sulla panchina dell’Inter Primavera, Cristian Chivu torna a parlare dopo l’addio ai nerazzurri. L’ex difensore e attuale allenatore ha affrontato diversi temi della propria carriera e del prossimo campionato che dovrà affrontare l’Inter contro il suo ex compagno di squadra, Thiago Motta, che guiderà la Juve.
SU THIAGO MOTTA – «Abbiamo fatto il Supercorso a Coverciano insieme e ogni tanto lo sento, ci scriviamo per i complimenti. Dunque scrivo molto più spesso io a lui…».
L’ESPERIENZA ALL’INTER PRIMAVERA E IL MIO FUTURO – «L’Inter avrà la mia riconoscenza per sempre. Futuro? Aspetto qualcuno che creda in un allenatore giovane e ambizioso, pensando che possa lavorare non solo con i giovani».
LUI UN ESEMPIO DI GIOVANE ALLENATORE A CUI È STATA DATA FIDUCIA – «In Italia ha avuto subito una grande opportunità con il Genoa e l’ha sfruttata bene, come ha fatto poi anche con lo Spezia e il Bologna, trovando la dimensione giusta per portare le sue idee e la sua visione del calcio».
SE IMMAGINAVO CHE SAREBBE DIVENTATO ALLENATORE – «Vedevo un giocatore con le idee chiare nel capire la semplicità del calcio moderno. Nelle cose semplici trovava il modo giusto per fare cose concrete che servivano alla squadra. E mi chiedevo: come ha potuto il Barcellona rinunciare a uno così?».
LE SCUOLE AJAX E BARCELLONA UN AIUTO PER ALLENARE PER ENTRAMBI? – «Diciamo che veniamo da due realtà che credono in un’identità calcistica, in un processo di sviluppo del calcio».
COSA HA IMPARATO THIAGO MOTTA DA MOURINHO – «L’importanza della personalità e dell’autorità giusta per gestire un gruppo, uno spogliatoio».
COSA HA PORTATO DI NUOVO NEL BOLOGNA – «Un calcio moderno, soprattutto perché organizzato, e trasmesso in poco tempo ad una squadra anche giovane. Come? Trovandouna giusta misura fra la proposta dei suoi principi di gioco codificati e lo spazio per la responsabilità e le scelte dei giocatori. E’ così, dandogli fiducia, lasciandogli anche libertà, che ha convinto i suoi giocatori».
COMPRESSI ALLA JUVE A DISCAPITO DEL BEL GIOCO? – «Thiago sa cosa vuol dire vincere, prima da giocatore e poi da allenatore. E sa anche che i compromessi ha dovuto farli la Juve,puntando sui giovani per rispettare certe esigenze finanziarie: quindi può essere perfetto. E uno così non penserà mai che il suo sia un salto troppo grande, o fatto troppo presto».
SE INSEGNERÀ LO STESSO CALCIO DI BOLOGNA? – «Stessa identità e concetti di gioco. Ma lui sa che un allenatore è bravo quando sa “leggere” bene le caratteristiche dei giocatori. E, se serve, adattarsi per sfruttarle al meglio».
L’IMPORTANZA DI CALAFIORI PER IL CALCIO DI MOTTA – «Credo che farà di tutto per averlo nella Juve: è decisivo soprattutto per certe rotazioni nell’impostazione dal basso».
CON THIAGO MOTTA LA JUVE PUÒ RIDURRE IL GAP CON L’INTER? – «La Juve sta facendo cose importanti per vedere se è possibile. L’Inter è davanti a tutte, non sarà facile, però la Juve mi sembra l’unica che prova davvero ad avvicinarsi. Almeno per ora».