Ciro Ferrara: «Juve, c’era la speranza e la qualità per essere più in alto. Noi avevamo tanti leader… Conceiçao è arrivato al Milan e ha detto subito una cosa chiara» | OneFootball

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·7 gennaio 2025

Ciro Ferrara: «Juve, c’era la speranza e la qualità per essere più in alto. Noi avevamo tanti leader… Conceiçao è arrivato al Milan e ha detto subito una cosa chiara»

Immagine dell'articolo:Ciro Ferrara: «Juve, c’era la speranza e la qualità per essere più in alto. Noi avevamo tanti leader… Conceiçao è arrivato al Milan e ha detto subito una cosa chiara»

Ciro Ferrara, ex giocatore bianconero, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione sul momento attuale della Juve in questa stagione

Ciro Ferrara ha giocato con la Juventus vincendo tutto. Ma da allenatore è durato pochissimo: due gare per sostituire Ranieri nello sprint per arrivare in zona Champions, una parte della stagione successiva con relativo esonero e subentro di Zaccheroni. In questi giorni Thiago Motta è finito sul banco degli imputati. E lui, oggi nel ruolo di opinionista, ha detto la sua al Corriere della Sera.

ANNATA DIFFICILE – «Per la Juve è un’annata difficile, forse le speranze erano di fare un cammino diverso rispetto a quello visto fin qui. Per esperienza so che l’eliminazione in semifinale con il Milan è qualcosa che non può essere preso alla leggera e pesa all’interno del percorso».


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PIACE IL GIOCO DI MOTTA – «Con il Bologna tantissimo, adesso sta incontrando delle difficoltà. É stato mandato via un tecnico vincente, che praticava un calcio vincente, perché la storia di Allegri parla in maniera chiara. Ed è stato fatto perché si voleva il bel gioco. Conceiçao è arrivato al Milan e la prima cosa che ha detto è che a lui interessa fare un gol più degli avversari, ha specificato insomma il percorso da intraprendere».

C’É LA QUALITA’ PER RESTARE IN ALTO – «Secondo me sì».

DANILO AL NAPOLI – «Il mercato del Napoli è stato importante, a partire dall’arrivo di Conte, ma qualche elemento potrebbe essere ancora inserito e so che Antonio troverà gli argomenti».

VLAHOVIC – «Come numeri è un giocatore che andrà sempre in doppia cifra. Se poi valutiamo le sue prestazioni, deve migliorare nella gestione del pallone, nel giocare assieme alla squadra. Devi capire cosa vuoi dal tuo centravanti».

CHI PUO’ DARE LA SCOSSA – «Noi avevamo un gruppo di leader, capitani e grandi giocatori con esperienze e vittorie alle spalle. Ai nuovi arrivati facevamo subito capire dove era arrivato: bastava guardare come si allenavano quelli che avevano già vinto e quale spirito trasmettevano. Per noi è stato fondamentale».

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