🗣️ Comolli: “Non leggo mai di calcio, è noioso. Imparo da altri sport. E sui dati…” | OneFootball

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·14 novembre 2025

🗣️ Comolli: “Non leggo mai di calcio, è noioso. Imparo da altri sport. E sui dati…”

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Il ds della Juventus, Damien Comolli, ha rilasciato un’intervista a Hudi Performance Insights. Di seguito le sue parole riportate da Nicolò Schira:

“Non leggo mai di calcio, è noioso. Leggo articoli scientifici sui dati, ad esempio se parlano di metodologie, di recupero dagli infortuni. Leggo libri su come guidare le persone, su come negoziare. Cerco di imparare dagli altri sport, non dal calcio. Quando ho una riunione, voglio essere il meno intelligente nella stanza. Se sono quello con le idee buone nella stanza, c’è qualcosa di sbagliato. Non mi piacciono gli arroganti. Ho visto molti fallire perché erano talentuosi, non umili”.


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IL PASSATO DA CALCIATORE – “Quando ero calciatore e ho capito che dovevo fare altro nella vita. Nella mia posizione, al Monaco, avevo davanti Petit e Thuram. Sono diventati entrambi Campioni del Mondo. Il prossimo passo è usare i dati meglio a livello giovanile, per capire chi ce la farà, come prevenire gli infortuni o l’utilizzo eccessivo dei giocatori. Nel calcio storicamente si reclutano giocatori nati nella prima parte dell’anno, ma i dati dicono che chi ce la fa spesso è nato nella parte finale dell’anno”.

LA FIGURA DEL TECNICO – “Ogni tecnico nel colloquio iniziale col club dice che tutto va bene. Poi, quando inizia ad allenare, dice che tutto va male. Ora invece io inserisco quelle frasi nel contratto, per ricordare agli allenatori che cosa avevano detto. Io nel colloquio dico: ‘Noi lavoriamo così, questi sono i nostri processi, i dati guidano la scelta dei giocatori, i calci piazzati, la prevenzione degli infortuni e molto altro. Se le va bene è così, altrimenti ci stringiamo la mano e ci salutiamo’. Il nostro coach deve abbracciare questa filosofia”.

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