Condò: «Il risultato di Parma inchioda la Juventus. Vlahovic e Kolo Muani? Due attaccanti tristi, rivoluzione davanti la prossima stagione. Un giocatore irrinunciabile è lui» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·25 aprile 2025

Condò: «Il risultato di Parma inchioda la Juventus. Vlahovic e Kolo Muani? Due attaccanti tristi, rivoluzione davanti la prossima stagione. Un giocatore irrinunciabile è lui» – ESCLUSIVA

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Condò, storica firma e voce del giornalismo italiano, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 in cui ha analizzato Parma Juventus

Paolo Condò, storica firma e voce del giornalismo italiano, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco la sua analisi su Parma Juventus, match valido per la 33^ giornata di Serie A ma non solo.

Parma Juve, se l’aspettava esattamente così come è andata? «No, non me lo aspettavo perché le prime tre partite di Tudor mi erano piaciute generalmente. Mi era sembrato che ci fosse una crescita partita dopo partita, invece questo è stato un brusco passo indietro. Mi immaginavo una partita complicata perché il fatto che il Parma avesse pareggiato le ultime cinque gare, fra le quali quella con l’Inter, descrivevano una squadra che aveva trovato degli equilibri nuovi e il talento lo hanno sempre avuto gli emiliani anche quando perdevano, con Pecchia, le partite. Però, francamente, se avessi dovuto giocare una vecchia schedina, avrei giocato X2, non certo 1».


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Come valuta la prestazione dei bianconeri nella gara contro gli emiliani?«È stata una prestazione negativa, il Parma difendendo basso, ha tolto la profondità di cui aveva goduto un po’ nelle ultime partite quindi quando noi abbiamo lodato il gioco verticale di Tudor rispetto a quello molto orizzontale di Thiago Motta, lo avevamo fatto anche perché gli avversari avevano concesso questo gioco verticale, cosa che non è successo a Parma perché praticamente, aspettando molto bassi non c’era posto per uno scambista come Kolo Muani. Non c’era lo spazio per lanciarsi però sono delle cose normali che, soprattutto ti capitano quando affronti avversarie nella zona retrocessione e che quindi pensano soprattutto a coprire bene la difesa. È chiaro che, in una gara del genere, probabilmente, Yildiz che ha lo spunto nell’uno contro uno, sarebbe servito parecchio alla Juventus, difatti secondo me, le cose migliori del secondo tempo – le poche cose buone – sono avvenute quando aveva la palla Yildiz. Perché partiva, lui sa dribblare sa creare delle superiorità numeriche. I giocatori che erano in campo nel primo tempo, assolutamente no».

La Juve ha messo tanti palloni nell’area del Parma ma non è arrivato il gol. Ha inciso la lettura sbagliata?«Insomma è chiaro che – io non ricordo una palla gol vera della Juve – quando tu passi la gran parte della partita nell’area avversaria – d’accordo gli spazi erano molto intasati –  però di cose realmente pericolose, ricordo il tiro di Locatelli nel primo minuto che non è passato lontano dal palo e poi due diagonali di Conceição nel secondo tempo, anche questi fuori bersaglio di poco. Erano comunque delle situazioni con possibilità di fare gol, perché quando tu calci forte dentro l’area con tutta quella gente, basta una deviazione tante volte, se sei fortunato, per mettere il portiere fuori causa e che non è avvenuta. Io in una partita come questa, ad un certo punto avrei tentato più il tiro da fuori, visto che Locatelli quest’anno conclude parecchio da fuori. Ho visto che, comunque insomma, ci sono giocatori che, dovrebbero essere in grado di tirare da venti metri proprio perché l’area era così affollata, qualcosa poteva uscirne».

Che riflessioni induce il risultato di mercoledì?«Il risultato di questa sera è negativo perché va visto –  non solo per la sconfitta, che è ovvio – in parallelo con l’inattesa vittoria del Bologna. Perché io non pensavo che il Bologna potesse battere l’Inter e quindi mi immaginavo che comunque, anche pareggiando a Parma, la Juventus mantenesse il vantaggio sulla squadra di Italiano. Invece adesso tu sei dietro di un punto, con la prospettiva di dovere andare a Bologna a giocarti una partita molto importante. Allora la prossima settimana il Bologna ha l’Udinese – detto che l’Atalanta probabilmente è evasa di nuovo dal gruppo e quindi il terzo posto che due settimane fa era tornato in ballo non lo è più – le prossime due partite sono Lecce in casa e Monza fuori per l’Atalanta, quindi mi aspetto che chiuda la questione con sei punti. A quel punto arriverebbe a 70 e per me è la quota sufficiente per andare in Champions, è chiaro che adesso il Bologna ha il vantaggio dello scontro diretto in casa. Subito dopo ci sarà la partita in casa della Lazio, quella che mi sembrava la settimana scorsa una situazione ormai instradata per il verso giusto per la Juve, questo weekend, questa giornata 33 ha cambiato quella situazione, l’ha molto peggiorata».

Dentro Conceicao, fuori Vlahovic: questo il cambio poco prima dell’inizio del secondo tempo con l’investitura di Kolo Muani a prima punta. Tanta fatica del numero 9 bianconero, non si è mai reso pericoloso, poca incisività. Al netto del problema fisico riscontrato oggi, cosa sta succedendo al serbo?«Sono due attaccanti tristi, Vlahovic e Kolo Muani. L’attaccante che non segna ha una sua tristezza tutta particolare e questi sono due centravanti che hanno perduto il gol. Tu lo vedi da tante piccole situazioni. Fanno sempre un tocco in più, la palla non gli arriva mai giusta sul piede e naturalmente non può sempre essere sfiga. Vuol dire che sei tu che non ti metti nella postura giusta, che non sai interpretare più come ti arriva il cross, hai sempre un uomo addosso. Noi sappiamo che, molto probabilmente, né l’uno né l’altro, faranno parte della Juventus la prossima stagione; davanti ci sarà una rivoluzione nella Juve l’anno prossimo. Io credo sempre, per principio, alla professionalità dei giocatori, però non lo so se questa tristezza, questa incertezza sui loro destini futuri – sai Kolo Muani probabilmente sta pensando di aver perduto una grande chance, perché aveva una grande opportunità di prendersi la Juventus, di diventare l’attaccante titolare del futuro della squadra bianconera e mi pare che ormai l’abbia perduta un po’ – ha ancora qualche gara di tempo però è molto lontano quello delle prime tre giornate. Vlahovic insomma, sappiamo che non resterà, sappiamo che si è una situazione contrattuale per la quale – io non so francamente la fine che farà Vlahovic perché lui c’ha ancora un anno di contratto a cifre molto elevate ma poi deve rinnovare – e se gioca così come può pretendere, anche in un’altra squadra – che non siano gli arabi – per carità poi gli arabi, probabilmente se andiamo a giocare io e te, un milione ce lo danno, però mi sembra un giocatore giovane ancora Vlahovic per andare a giocare in Arabia Saudita. Quindi chi è che gli darà i soldi che lui pretenderebbe dalla Juventus a fronte del rendimento di questi ultimi anni? Secondo me nessuno».

Vedendo il cambio passo nel secondo tempo di Kolo Muani con l’uscita di Vkahovic e il cambio di posizione del francese, secondo lei possono comunque giocare assieme o è meglio schierarli in momenti diversi della partita?«Secondo me, se tu costruisci la squadra per farli giocare assieme, poi riesci a fare questo. Non hanno caratteristiche identiche, Vlahovic è un uomo d’area mentre invece Kolo Muani ci arriva variando dalla fasce. Io, diciamo, uno schieramento juventino con Yildiz numero dieci alle spalle di queste due punte, lo vedo; ecco poi devi costruire una squadra che possa sorreggere un attacco del genere naturalmente. Però in generale per me Yildiz è irrinunciabile perché è l’unico giocatore che ha la classe per saltare l’uomo e per fare l’uno contro uno che è assolutamente indispensabile e poi insomma hai queste due punte. Bisogna sì, poi vedere probabilmente la gara di Bologna e la gara in casa della Lazio; sono partite da affrontare col massimo volume di fuoco ma piuttosto con uno schieramento dietro molto solido insomma, molto protetto».

Quanto pesa questo risultato nella corsa Champions della Juventus? «Inchioda la Juventus alla necessità di fare bene. Non ti so dire se avrà bisogno di una vittoria, di due pareggi, di una vittoria e un pareggio nei due scontri diretti in trasferta però certamente, sono due partite che come minimo non devono consentire a Bologna e Lazio di allontanarsi ecco».

Thuram mercoledì molto in ombra, quanto ha inciso questo dettaglio nell’andamento del match?«Sì Thuram, che è un giocatore molto energetico, è stato un po’ contagiato dall’Intera tristezza della squadra. Io la chiamo tristezza perché è un tipo di gioco per cui sembrava che tirassero al 90’. La squadra con Tudor aveva guadagnato un impeto che non aveva con Thiago Motta e quindi mi immaginavo, almeno l’impeto, di rivederlo soprattutto una volta che sei in svantaggio. Non ho visto questo».

Nel finale triplice sostituzione di Tudor, dentro Douglas Luiz, Weah e Alberto Costa. Le chiedo se questa scelta è stata tardiva visto che è arrivata all’86’«Be’ si per forza che è tardivo, poi oltretutto all’86’ puoi mettere l’attaccante per una giocata. Mettere un regista come Douglas Luiz che ha bisogno, io proverei – adesso non lo so naturalmente, io parlo senza conoscere le condizioni fisiche, però è già da qualche settimana che va in panchina – io lo vorrei vedere alla fine perché con l’Aston Villa, nel ultime stagioni, era un ottimo regista. Quest’anno ha avuto tanti guai fisici, quando ha giocato ha deluso, però prima di darlo per fallimento totale qualche partita gliela vorrei veder fare».

Chi è la favorita per la vittoria dello scudetto?«Sai, forse il Napoli a questo punto. Abbiamo visto l’Inter come ha pagato questa sera anche. È una sequenza infernale di partite quelle che c’hanno i nerazzurri, poi soprattutto queste partite sono collegate l’una all’altra. Si dice sempre  “vincere aiuta a vincere ma perdere aiuta a perdere”. È il rovescio della medaglia, è chiaro che la delusione per la sconfitta di Bologna, probabilmente ha inciso anche sulla sconfitta di questa sera. Adesso la prossima partita con la Roma – che è la più difficile di quelle che rimangono all’Inter – i nerazzurri adesso avrebbero bisogno magari di un paio di partite semplici in campionato per poter riprendere la rincorsa invece le capita subito quella più complicata. Detto questo, il Napoli visto contro il Monza mi ha spaventato, nel senso che ha giocato, forse, la peggior partita stagionale; è riuscita a rimediarla grazie a un colpo di McTominay e un errore del portiere del Monza ma insomma tu ti aspetti che una squadra che insegue lo scudetto, abbia un ambiente un po’ più sereno e non quello che Conte crea (ride, ndr) con le sue uscite; però penso probabilmente, fa parte anche quello, di una strategia».

Un pronostico su Italia-Norvegia?«Be’ intanto c’è prima Norvegia-Italia e già pareggiare quella partita sarebbe un’ottima cosa. Credo che noi siamo andati avanti per anni dopo la prima eliminazione mondiale, a dire “non può succede una seconda volta” e poi è successo. Quindi io non direi – come sento già dire da un po’ di tempo – “non può succedere una terza volta” perché per evitare che succeda dobbiamo avere la percezione del pericolo e il pericolo c’è secondo me».

Si ringrazia Paolo Condò per la grande disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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