Inter News 24
·25 ottobre 2025
Conferenza stampa Conte post Napoli Inter: «Mi devono solo ringraziare: ho fatto vincere dei giocatori con carriere pessime»

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MENTALITA’ – “Come si fa in una settimana a cercare di distruggere tutto? Questo è il discorso, ci deve far riflettere. Lo dico con tutto il rispetto. A volte c’è mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora, si esagera. A tutto c’è un limite. Noi dobbiamo essere bravi, dobbiamo mettere l’elmetto, senza ascoltare. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada: oggi che abbiamo vinto inizio a dire che stiamo avendo un sacco di infortunati da inizio anno. Appena si muove qualcosa, ci cade addosso. Nonostante questo, abbiamo forza di reagire e affrontare le situazioni nella giusta maniera. Non possiamo comunque non pensare che Lukaku e Rrahmani non ci siano da inizio anni, che McTominay è stato fuori, che Lobotka e altri non ci siano. Se vogliamo far diventare il Napoli un bersaglio…”
PSV – “Interrogativi ci sono e ci saranno. Dall’inizio della stagione sto dicendo alcune cose, sarà una stagione complessa per via di diversi motivi. Se ci si mettono anche gli infortuni, sarà ancora più complessa. La sconfitta col PSV ci ha fatto incazzare. Col City siamo stati bravi a evitare la goleada, cosa successa invece in Olanda e questo non deve accadere. La testa non va mai persa. Nelle cadute però si deve essere bravi a imparare e cercare di capire che non bisogna mai perdere lo spirito. Oggi abbiamo vinto contro la più forte del campionato, che viene da due finali di Champions. Poteva vincere qualcosina in più, ma sono i più forti in assoluto. Non è facile. Se la rigiochi, non so cosa può accadere, ma siamo stati bravi. Loro erano venuti per ammazzarci sportivamente, lo avrei detto anche io. Noi non abbiamo voluto morire oggi. Si poteva perdere, ma non in una brutta maniera. Siamo riusciti a vincere, a rendere orgogliosi i nostri tifosi che devono credere in noi. I ragazzi daranno tutto per la maglia finché ci sarò io. Quando non ci sarò più, non so cosa succederà. Sappiate che siamo pronti a sputare sangue per la maglia del Napoli. Abbiamo avuto il tempo per analizzare bene. Io non giro le spalle al problema, se c’è lo affrontiamo anche a brutto muso. C’è un rapporto talmente schietto che abbiamo affrontato il problema con i vecchi e con i nuovi per cercare di capire che se non vogliamo che diventi una stagione come quella di due anni fa noi dobbiamo non perdere mai lo spirito che ci ha contraddistinto. Oggi è stata una partita importante, ci ha fatto capire che se vogliamo, anche nelle mille difficoltà che abbiamo, possiamo sempre dire la nostra. Possiamo essere duri a morire, è la cosa più importante del risultato. Sconfitte come quella col PSV non mi erano mai accadute: c’è sempre una prima volta, importante che sia un segnale forte che la musica deve cambiare. A prescindere da chi gioca. I ragazzi hanno dato una risposta importante oggi. Ci stiamo conoscendo meglio con i nuovi, i vecchi sanno che io sono lo stesso dell’anno scorso, ma con un’asticella di pretese ancora più alta”.
MCTOMINAY – “Quindi è stata una grande mossa quella che ho fatto oggi, bene. Noi allenatori veniamo spesso criticati, quando magari per fortuna riesci ad azzeccare le mosse, allora lo dici. E’ stata una scelta felice, visti i calciatori dell’Inter. Oggi mettere Lucca contro Acerbi, Akanji e Bastoni sarebbe stato offrirgli un’occasione sul piatto. Mettergli invece un calciatore con le caratteristiche di Neres ha scompaginato i piani. Questa squadra deve crescere, tutti dobbiamo integrarci, sapendo che lo spirito dovrà essere sempre al centro di tutto. No egoismi, no individualismi: non me ne frega niente. Se vogliamo e stiamo tutti sul pezzo, si può fare una stagione in cui cerchiamo di raggiungere quantomeno la Champions League che è l’obiettivo del presidente”.
LAUTARO – “La partita era tosta, maschia. Era calda. Ci sta che ci sia qualche battibecco. Io quello che ricordo dell’Inter sono i due anni che ho fatto, portando a vincere lo scudetto dopo 10 anni, interrompendo l’egemonia della Juventus e portando a vincere giocatori che non avevano mai vinto. Li ho instradati. Lautaro è un grande calciatore, ma in due anni dal punto di vista umano hai poco per conoscere una persona”.









































