Conferenza stampa Ibrahimovic: «Joao Felix mi ricorda Kakà ma è ingiusto fare paragoni. Agli arbitri chiedo rispetto, abbiamo scritto una lettera all’AIA» | OneFootball

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·10 febbraio 2025

Conferenza stampa Ibrahimovic: «Joao Felix mi ricorda Kakà ma è ingiusto fare paragoni. Agli arbitri chiedo rispetto, abbiamo scritto una lettera all’AIA»

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Conferenza stampa Ibrahimovic: il Senior Advisor del Milan presenta Joao Felix, nuovo acquisto rossonero. Le parole

Zlatan Ibrahimovic presenta Joao Felix, acquisto del calciomercato Milan di gennaio, in conferenza stampa. Milannews24 seguirà LIVE la diretta testuale dell’evento.

PAROLE – «Siamo qui per presentare Joao Felix che si è già presentato a San Siro con un gol di magia. E’ ancora giovane, può crescere ancora. Cercavamo un giocatore tra centrocampo e attacco, che potesse sbloccare le partite chiuse e fare la differenza. E’ un giocatore di magia, che non è una cosa che impari. Il mister lo conosce bene. Non serve spiegare la sua qualità. Siamo soddisfatti, ora dobbiamo metterlo in condizione di fare il meglio possibile».


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OBIETTIVO SUL MERCATO – «Quando abbiamo fatto questo mercato abbiamo cercato di dare all’allenatore due squadre. Giochiamo tanto, servono alternative. Il mister ha tante opzioni ora. Se difendono possono giocare tutti insieme. Serve equilibrio, difendere e attaccare. L’importante è aver dato al mister due squadre e tante alternative. Tocca a lui decidere chi far giocare, nessuno ha il posto in campo garantito. Speriamo che Joao possa diventare anche lui una leggenda del Milan».

JOAO FELIX – «Quando si è presentato il nome di Joao Felix ne abbiamo discusso, come per tutti gli altri. Poi quando abbiamo deciso, in 5 minuti abbiamo chiuso. Conceicao ha spinto per Joao Felix, lo conosce bene bene, ha dormito anche a casa sua. Ne abbiamo parlato con lui come facciamo sempre».

ARBITRAGGI – «Polemiche arbitrali? Quando affrontiamo le partite, chiedo ai giocatori rispetto per l’arbitro. All’intervallo però ho chiesto all’arbitro rispetto per il Milan. Poi sono rimasto sorpreso dalla situazione di Walker: se va male, questo giocatore rischia di stare fuori un anno. L’arbitro mi ha detto: forse era da ammonire. A me non interessa nulla del giallo o del rosso, a me interessa il controllo del gioco e dei giocatori. Per noi non è accettabile quanto successo con Tomori e quando succede mandiamo lettera all’AIA. Non è accettabile, sono due situazioni molto gravi e hanno portato conseguenze alla partita. Capisco Walker che arriva dalla Premier e i duelli sono più forti, non si mette giù e non fa cinema, ma non deve fare cinema. L’arbitro dev’essere giusto sia per l’Empoli e per il Milan. Ci vuole più rispetto per il Milan, non è la prima volta. Non voglio essere critico con gli arbitri, ma voglio rispetto per il Milan e per i giocatori in campo».

DIFFERENZE TRA CALCIATORE E DIRIGENTE – «Ogni giorno è una nuova esperienza. Vorrei essere in campo ad aiutare la squadra, questa cosa mi fa rabbia, ma cerco di aiutarla da fuori. Siamo fiduciosi, siamo un team che lavoro per trovare le giuste soluzioni. Non è un one man show. Ogni giorno è un’esperienza. Oggi ho imparato che gli arbitri sotto l’AIA. Senza sorriso, la lettera arriva».

TROPPI ALTI E BASSI DENTRO LA STESSA PARTITA – «Dipende da come prepari le partiti. Contro le grandi squadre hai più motivazioni, ma deve essere la stessa cosa anche con le piccole. Si capisce subito il mood della squadra, poi il mister prova a cambiare questo mood. E’ importante avere la giusta continuità. Abbiamo avuto momenti alti e bassi, dobbiamo avere maggiore equilibrio. Ora le cose un po’ sono cambiate, ma possiamo migliorare ancora. Ora ci sono più alternative. Il gioco del mister è intenso, serve intensità. La vera squadra esce a febbraio, prima è importante fare più punti possibili. Noi ora siamo un po’ indietro e dobbiamo recuperare punti, ma siamo carichi dopo il mercato. Non eravamo contenti, ora questa squadre deve riportare in alto il Milan».

A CHI ASSOMIGLIA JOAO FELIX – «Difficile fare paragoni, non è nemmeno giusto. Contro la Roma ha fatto gol il cucchiaio, mentre con l’Empoli ha sbagliato. Gli ho già detto che doveva fare gol e chiudere la partita. La magia arriva una volta. Kakà era fluido, dinamico. A lui piace fare più giochini, Kakà era più concreto. Ma Joao è ancora giovane».

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