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·4 dicembre 2025
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Juve, Inter, Napoli e Atalanta accedono ai quarti di finale grazie alle vittorie su Udinese, Venezia, Cagliari e Genoa, gare rigorosamente giocate davanti al proprio pubblico.
Fatta eccezione per i campioni d'Italia, che hanno dovuto ricorrere ai rigori per avere la meglio sulla squadra di Pisacane, nelle altre occasioni si è trattato di poco più di una passeggiata, soprattutto per l'Inter. Contro un Venezia rimaneggiatissimo e già di per sé inferiore, quello delle secondo linee nerazzurre è sembrato poco più di un allenamento.
Nel post partita l'allenatore degli arancioneroverdi, Giovanni Stroppa, ha ammesso i limiti della propria squadra, non mancando però di sottolineare un dettaglio: "Qual è il senso di giocare la Coppa Italia in trasferta per la piccola? Il regolamento è questo, ma magari con l’effetto casalingo poteva essere diverso...".
Un pensiero che si sono fatti in molti, che sembra però destinato a restare tale. Ma come sono strutturate le altre coppe nazionali?
Alla Coppa Italia partecipano 44 squadre: 20 di Serie A, 18 di Serie B e 6 di Serie C. Tutte le partite sono ad eliminazione diretta e lo schema con cui si arriva in fondo alla competizione è il seguente:
I diritti TV della Coppa Italia sono in aumento costante e nell’ultimo bando sono stati venduti a 58 milioni per edizione. La squadra vincitrice tra il premio e i vari incassi per raggiungere la finale, guadagna circa 7,1 milioni di euro.
La cifra di 4,4 milioni messa in palio dalla Lega è nettamente superiore alla FA Cup, ossia 2 milioni di sterline. I ricavi da diritti televisivi per quest’ultima competizione però sono nettamente maggiori.
Alla FA Cup partecipano oltre 700 squadre: dalla nona lega inglese (con possibili inserimento dalla decima, in caso di forfait) fino alla Premier League.
I diritti TV della FA Cup a partire da quest'anno dovrebbero fruttare 76 milioni euro l’anno.
La Coppa di Francia ha un sistema ancora più “estremo” di quello della FA Cup, comparato alla versione italiana. Il numero di squadre è scelto annualmente in base a quelle che possono iscriversi.
Le squadre del 4° e 3° livello infatti entrano nella competizione quando le formazioni di livello inferiore sono ancora la netta maggioranza.
Con questo schema si capisce perché quasi ogni anno delle squadre di Ligue 2 (o superiore) vadano a giocare in casa di una formazione appartenente ad una ex-colonia francese.
Nonostante il fascino di una progressione del genere, la copertura televisiva è limitata e il valore dei diritti tv è di poco superiore ai 22 milioni l’anno, meno della metà della Coppa Italia.
La DFP Pokal ha un sistema misto rispetto a quelli visti in precedenza. Vi partecipano infatti 64 squadre:
Nonostante il numero più ristretto di club coinvolti, tutte le formazioni si affrontano le une con le altre fin dal primo turno che si disputa ad agosto.
Il valore annuo dei diritti tv dovrebbe essere superiore ai 60 milioni di euro.
In Spagna c’è la Coppa del Re, che ha cambiato recentemente il suo formato (dal 2019). Vi partecipano 116 squadre:
Si gioca subito a eliminazione diretta e sempre sul campo della squadra di categoria inferiore (nel caso di stessa categoria, si gioca sul campo della prima squadra uscita dal sorteggio).
Le squadre della Liga entrano in gioco fin dal secondo turno con il sorteggio totalmente casuale, le uniche escluse sono quelle che si qualificano per la Supercoppa e che entrano dal terzo turno.
Un sistema ben lontano, insomma, da quello della Coppa Italia.
📸 Paolo Bruno - 2019 Getty Images









































