🤨 Cornacchini sul Bari: “Non comprendo i dubbi su LDL, è uno che capisce di calcio” | OneFootball

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·10 luglio 2025

🤨 Cornacchini sul Bari: “Non comprendo i dubbi su LDL, è uno che capisce di calcio”

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Giovanni Cornacchini, ex allenatore del Bari e primo tecnico della gestione De Laurentiis in biancorosso, ha avanzato il suo punto di vista. Riprendiamo le sue parole da Tutto Bari:

Piazza“Bari è una piazza che merita davvero la Serie A. Non essere riusciti a vincere quel campionato due anni fa, quando si è arrivati a un centimetro dal traguardo, si è pagato anche nell’anno successivo. Mi auguro che quest’anno sia la volta buona, servono anche fortuna e una squadra competitiva”.


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Gestione“Conosco il presidente, è uno che sa fare calcio, anche se ha iniziato da poco. Quando c’ero io era il suo primo anno nel calcio, ma ha un padre che può insegnargli molto e credo lo stia facendo bene. Con il padre ho avuto meno rapporti, era molto impegnato con il Napoli, ma con Luigi e l’entourage c’era confronto. Un buon rapporto, concreto. Molti dubitano dei De Laurentiis, ma io non riesco a capirne il motivo. Se davvero l’obiettivo fosse quello di vendere, converrebbe portare la squadra in Serie A, così da avere maggiore valore. Il Bari in A è appetibile, è una grande opportunità. Per questo penso che l’interesse a vincere ci sia davvero. Poi certo, la gente di Bari però pretendere sempre di più e per fare il salto di qualità serve uno sforzo ulteriore. Dopo il fallimento c’era un clima complicato, ma con la nuova proprietà si ricreò entusiasmo. Non era facile ripartire da zero, ma vincere non è mai scontato, nemmeno in Serie D. Ricordo con piacere tutto: è stato un anno bellissimo. Avevo un gruppo forte, ma la difficoltà più grande era far capire ai giocatori, spesso di categoria superiore, come calarsi mentalmente nella realtà dilettantistica. Poi però i valori sono venuti fuori“.

Caserta – “Lo conosco, ci ho giocato contro quando lui era al Perugia e io alla Fermana. Secondo me è un ottimo allenatoreÈ preparato, serio, concreto. Pochi fronzoli, e a me piacciono gli allenatori così: quelli che vendono fumo non mi fanno impazzire. Caserta ha fatto piazze complicate come Perugia, che conosco bene anch’io avendoci giocato, sa reggere la pressione. Serve che lui e il direttore sportivo abbiano un pensiero unico: l’allenatore deve dire cosa vuole fare e gli altri devono andargli dietro. Non è sempre facile, ma dovrebbe funzionare così“.

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