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·5 dicembre 2025
CorSport – Napoli, Conte e Spalletti come lo Yin e lo Yang: domenica sfida inedita

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·5 dicembre 2025

Ogni maledetta domenica che Napoli e Juventus si incontrano, l’idea che questa partita sia nata per essere speciale si rafforza. Sì, tutti a metterci qualcosa in più: genio e muscoli, polemiche e sospetti, dispetti e fischietti, storia e geografia, conflitti socioculturali, Sivori e Altafini, cuori ingrati o eternamente grati, Diego e Michel, Zoff e Higuain, l’ingegnere e l’avvocato. C’è un mondo nell’enciclopedia delle 158 sfide andate in scena in Serie A dal 1929, 164 dal 1926 contando anche le 6 nel campionato di Divisione Nazionale, 184 ufficiali con le coppe e 192 includendo amichevoli, memorial e trofei estivi. C’è finanche la gara inaugurale del vecchio stadio San Paolo, oggi Maradona, il 6 dicembre 1959, 66 anni fa domani, un giorno prima della partita. Eppure, beh, Napoli-Juve non smette mai di stupire: per tanti motivi sarà la grande sfida tra Conte e Spalletti, la prima in assoluto della loro carriera nonostante la bellezza di 1.686 panchine in due (1.032 Lucio e 654 Antonio), di cui 816 in Serie A (562 Lucio e 254 Antonio). Uomini forti, destino cinico.
La partita sarà importante innanzitutto per la classifica: il Napoli è primo con il Milan a 28 punti e la Juventus è settima con 23, a -4 dalla zona Champions e alla disperata ricerca di nuove chance scudetto fino a prova contraria. Il Napoli dovrà vedersela con un avversario in crescita senza sette infortunati e un centrocampo definitivamente distrutto dopo la caduta di Lobotka, mentre la Juve la giocherà senza Bremer, Gatti e Vlahovic. Insomma, serata significativa. E poi, si sa: a essere importante è la Squadra, l’entità suprema. Tutto giusto, tutto vero: e allora perché questa volta viene da parlare solo di loro? Antonio e Luciano detto Lucio. Intanto perché quella di domenica sarà la loro prima sfida ufficiale: mai incrociati, mai sfiorati in campionato, in Coppa Italia o in una coppa europea in tanti anni di onoratissima carriera. Al massimo Conte è subentrato a Spalletti all’ Inter nel 2019 e nel 2021 ha vinto lo scudetto; al più hanno condiviso quattro panchine compresa la Nazionale. L’unico precedente risale a un’amichevole del 2017 in Oriente: il destino aveva già deciso che la prima, vera volta sarebbe stata un Napoli-Juventus di 8 anni e mezzo dopo. Pazzesco. Crudele. Imperdibile.
Sarà perché Conte è un’istituzione juventina, prima da giocatore e poi da allenatore; o forse perché Spalletti ha un tatuaggio dedicato al Napoli sull’avambraccio sinistro, è nato nell’anno di inaugurazione del San Paolo ed è cittadino napoletano onorario. Sarà perché domenica si sfideranno i due tecnici capaci di vincere lo scudetto con il Napoli senza Maradona: Lucio nel 2023 a 33 anni dal secondo, dando e ricevendo un amore viscerale in un’atmosfera irripetibile; Antonio a maggio costruendo un grattacielo sulla luna a forma di numero 4. Spalletti, dunque, tornerà per la prima volta da avversario dopo lo scudetto, la Pec e l’addio traumatico e lo farà proprio alla guida della Juve, eterno rivale degli sportivi napoletani, e dopo la precisazione sull’anno sabbatico dalle squadre italiane. Dal canto suo, Conte sfiderà la Juventus dopo le voci da lui stesso smentite di un corteggiamento juventino per riportarlo in panchina a giugno, dopo la sfilata della gioia sul Lungomare, con relativa delusione dei suoi vecchi tifosi. Gran finale: il rapporto tra Spalletti e De Laurentiis è inesistente, Conte, Aurelio e le rispettive famiglie sono legati da profonda amicizia. Yin e Yang: sarà questo, sarà altro. Sarà inedito.
Carlo Gioia









































