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·6 ottobre 2025

CorSport – Napoli, le varianti tattiche di Conte non si fermano ai moduli

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Il Napoli di Conte ha tante soluzioni: Milinkovic-Savic è una di queste…

Due vittorie in cinque giorni, il rilancio in Champions e il primato conservato in campionato. L’urlo liberatorio di Conte dopo la vittoria sul Genoa dà l’idea dell’importanza dei tre punti raccolti dal Napoli. Che ha provato a complicarsi la vita con un approccio da dimenticare, ma poi ha reagito e ha vinto da grande squadra. La notte del Maradona ha stoppato un ritornello sentito per settimane e le solite convinzioni basate sul nulla. Chi ha sostenuto la tesi del 4-3-3 come unico modulo adatto a questo Napoli è stato smentito in 90 minuti. L’assetto tattico conta, ma non è l’unica cosa che incide. Sono tanti gli ingredienti che servono per giocare bene e vincere. Con il tridente ieri il Napoli non ha fatto un tiro in porta, non ha mai trovato una trama di gioco, non è riuscito a costruire un’azione d’attacco. La squadra ha cambiato volto quando è entrato De Bruyne e si è tornati alla formula dei quattro centrocampisti. Questo non vuol dire nemmeno il contrario: non c’è un modulo che funziona e un altro da buttare nel cestino. Bisogna essere bravi a cambiare, dall’inizio o a partita in corso. Questa è la missione di Conte, avere più soluzioni a disposizione ti rende adattabile a ogni partita e a ogni avversario.

Ma le varianti tattiche di questo Napoli non si fermano solo ai moduli. Un’altra Conte se l’è costruita sul mercato andando a prendere Milinkovic-Savic. Sembra un paradosso, ma il portiere serbo diventa un uomo chiave in costruzione quando gli avversari ti pressano in maniera feroce come ha fatto la squadra di Vieira. Le difficoltà avute nel primo tempo nell’impostazione sono state arginate con una mossa semplice, per alcuni “antica”, ma che può diventare un’arma importante per questo Napoli: il lancio lungo. Avere un numero uno che ha la facilità e la precisione di calcio di Vanja è un valore aggiunto, ti consente di verticalizzare anche quando ti vengono a prendere alti uomo contro uomo. Il gol del pareggio è nato proprio così, settanta metri di traiettoria pennellata.


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Ma a dare la svolta alla partita sono stati anche i cambi. De Bruyne è entrato da campione, ha dato ordine e qualità, nuova linfa alla squadra e ha trascinato i compagni. Con lui è sembrato un altro Napoli, per convinzione e consapevolezza. La stessa cosa ha fatto Spinazzola, sicuramente il migliore alla fine: la sua duttilità, la sua esuberanza fisica, la sua qualità nell’uno contro uno sono valori che alla fine fanno spesso la differenza. Come fa la differenza la capacità realizzativa di Hojlund, tre gol consecutivi al Maradona e già quattro centri in sei partite giocate. Ai numeri serve aggiungere poco, ha 22 anni e, come sostiene Conte, margini di miglioramento incredibili.

Le uniche note negative prima della sosta sono stati gli infortuni di Lobotka e Politano, gli ennesimi muscolari di questo inizio di stagione. Soprattutto perché dopo la sosta il Napoli avrà un altro tour de force da togliere il fiato: sette partite in 22 giorni contro Torino, Psv, Inter, Lecce, Como, Eintracht e Bologna. Arrivarci da primi in classifica ti dà sempre una carica in più. Conte lo sa bene.

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