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·24 aprile 2025
CorSport – Napoli, Raspadori e Lukaku sono le due facce della corsa scudetto!

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·24 aprile 2025
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermata sulla lotta scudetto e sul Napoli di Antonio Conte.
La corsa scudetto a due facce. O le due facce della corsa scudetto. Romelu Lukaku è la certezza di Antonio Conte, il capocannoniere del Napoli, il giocatore che ha collezionato più partecipazioni attive a una rete e anche l ’uomo-talismano: qu a ndo segna, la squadra vince sempre. Giacomo Raspadori, invece, è la sorpresa, il Jack nella manica che sabato il tecnico ha tirato fuori nel momento più complesso della partita contro il Monza – e dunque cruciale della lotta al titolo -, ricavandone prima la scossa e poi una giocata decisiva per la vittoria. Il gigante di Anversa e l’ex bambino di Bologna sono diversi in tutto, dalla stazza al modo di giocare, ma la potenza di Romelu centravanti-centroboa e la tecnica e la rapidità della seconda punta Jack (che nasce centravanti) si sono intrecciate per benino durante il periodo del primo infortunio di Neres e potrebbero accendersi ancora senza David. A cominciare dalla sfida di domenica contro il Torino al Maradona, quintultima tappa di una maratona con l’Inter sempre più incerta, entusiasmante e bisognosa di colpi di teatro. Dal primo minuto, nel caso in cui Conte scegliesse la soluzione a due punte, o in corso d’opera, se alla fine sarà tridente. Ma questa è un’altra storia.
Questione tattica a parte, sono gli uomini a pesare. A doverci mettere piedi, testa, gol, assist, colpi decisivi come quelli di Raspa a Monza. Simbolica, anzi emblematica serata: Jack comincia in panchina, come nelle ultime quattro dopo averne messe cinque in fila da titolare, e in 8 minuti di gioco lancia prima Politano davanti a Turati e poi ispira la rete della vittoria di McTominay con un cross perfetto. Del suo talento e delle sue capacità sono piene le cronache, anche se negli ultimi anni ha avuto più occasioni di continuità in Nazionale, ma in questa stagione Raspadori sta scrivendo anche il manuale del professionista ideale: non si lamenta mai anche se gioca a intermittenza e quando lo fa è sempre tra i migliori. Quasi sempre decisivo. Concentrato, funzionale, il cambio che ti cambia la vita o la soluzione di partenza che te la indirizza come è accaduto spesso senza Neres tra febbraio e marzo: a segno con la Lazio (più autorete propiziata), con il Como e la Fiorentina, 3 gol in quattro partite giocate dall’inizio. E poi con il Venezia all’andata, uscendo dalla panchina: tiro, gol, 3 punti chiave con il senno del poi.
Sono 12, invece, le reti realizzate da Lukaku, tutte coincise con una vittoria. Big Rom, contro l’Empoli, ha anche raggiunto la doppia cifra di gol e assist in campionato, all’età di 31 anni e 336 giorni. Prima di lui, l’ultimo giocatore a riuscirci in Serie A dopo aver compiuto i 30 anni è stato Mkhitaryan, nel 2021, ai tempi della Roma. Non accadeva da quattro anni. Tra l’altro, nei cinque campionati top d’Europa soltanto in tre sono andati in doppia doppia finora: il primo in ordine di tempo è stato Salah a dicembre (25 gol, 18 assist); poi è toccato a Lukaku (12 e 10); e nell’ultimo turno s’è unito alla compagnia Barcola (13 e 10). Nella scorsa stagione ci erano riusciti soltanto in due: il solito Salah e Son del Tottenham, un ex giocatore di Conte. Ma non un totem, come invece è Romelu: un centravanti che conosce a memoria le richieste e le consegne del suo allenatore e che da quando è arrivato ha sempre giocato, 31 volte su 31, di cui 30 dal primo minuto. Saranno 32 il 13 maggio, invece, gli anni di Big Rom: li compirà dopo la partita con il Genoa, a due giornate dalla fine. Deve collaborare in prima persona al suo regalo.
Carlo Gioia