PianetaBari
·15 marzo 2025
Cosa aspettarsi da Bari-Salernitana

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·15 marzo 2025
Dopo la convincente prova di Reggio Emilia, il Bari si appresta ad affrontare la Salernitana in un match assolutamente da vincere per provare ad imprimere un’accelerata decisiva per la zona playoff.
Come tutte le gare che il Bari affronterà da qui a fine anno, anche quella di questa sera presenterà dei pericoli da non sottovalutare. La Salernitana è in piena zona retrocessione, viene da una pesantissima vittoria interna contro il Modena ma fatica a trovare quella continuità che sarebbe fondamentale per tirarsi fuori dal pantano. Resta però una squadra con valori tecnici di rilievo in ogni zona del campo, che seppur a fatica sta trovando una buona amalgama. Cerchiamo però di approfondire quelle che sono le caratteristiche della squadra condotta da Breda, le individualità da attenzionare e, soprattutto, i principi di gioco su cui l’ex tecnico della Ternana sta lavorando.
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Il mercato di gennaio ha portato in dote un parco giocatori che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto rilanciare la Salernitana, ma, come accennato, i risultati fino ad ora sono stati altalenanti.
Breda sta proponendo un 3-5-2 piuttosto rigido nella disposizione in campo: il terzetto difensivo è potenzialmente molto complementare, soprattutto per quelle che sono le caratteristiche di Bronn (rapido sul lungo) e Lochoshvili (molto forte nei duelli individuali).
A centrocampo tutto ruota attorno ad Amatucci, metronomo in fase di possesso ed equilibrato in non possesso. Al suo fianco un’altra pedina fondamentale è Soriano, che dei tre è quello a cui vengono demandate le maggiori responsabilità offensive. L’ex Sampdoria è un centrocampista di spessore, molto pulito nella gestione del pallone ma anche incisivo nel definire le azioni. Il terzo slot è solitamente occupato da un centrocampista di quantità, che può essere Zuccon come Caligara.
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Sulle fasce Breda schiera onesti mestieranti come Ghiglione e uno tra i giovanissimi Corazza e Njoh, esterni che garantiscono spessore atletico ma soluzioni offensive piuttosto modeste. Il mismatch tra Dorval e Ghiglione, soprattutto in fase di possesso, se sfruttato bene potrebbe garantire al Bari un vantaggio da sfruttare.
L’attacco poggia quasi interamente su Cerri, primo finalizzatore ma anche elemento fondamentale per la risalita del pallone. Le sue abilità nel gioco aereo diventano decisive quando, come spesso accade, la Salernitana fatica a trovare fluidità in prima costruzione e opta per il lancio lungo. Per contrastarne l’efficacia è possibili che Longo confermi Simic come centrale piuttosto che passare all’assetto più mobile con Mantovani centrale.
A supporto di Cerri gravita Verde, o all’occorrenza Raimondo, giocatori con caratteristiche differenti ma incaricati di sfruttare le seconde palle generate da Cerri e di connettersi con il centrocampo. In questo Verde è sicuramente più indicato, anche se fino ad ora ha vissuto una stagione in chiaroscuro.