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·6 ottobre 2025
❗️ Criscitiello: “Senza Berlusconi e Galliani, Monza in eterno fra C e D! Burdisso odiato e nuova proprietà sconosciuta, il futuro è segnato”

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·6 ottobre 2025
Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha dedicato al recente passaggio di proprietà del Monza da Fininvest al fondo statunitense Beckett Layne Ventures il suo consueto editoriale del lunedì.
“Sono gusti. Silvio Berlusconi ha raggiunto tutti i suoi obiettivi, in vita, ma da quando se ne è andato ha lasciato troppe ombre e soprattutto non ha saputo seminare nella nuova generazione. Parliamo di calcio, non certo di tv e impresa. Piersilvio non è un “drogato” di pallone, la sua passione è per la tv e giustamente, insieme alla sorella Marina, non ha mai buttato soldi nel calcio. Chiamalo scemo. E’ uomo di numeri e nel calcio i conti non tornano mai. La passione per il Milan era di Silvio, quella per il Monza era di Galliani che ha trascinato l’amico a vincere un’altra scommessa.
L’hanno vinta e chi contesta Galliani a Monza non ricorda la storia di questo club. I cicli non sono eterni e se quello del Monza è durato poco, anzi pochissimo, è solo per l’età avanzata di Berlusconi e Galliani e perché chi metteva i soldi non c’è più. Galliani non è mai stato un Presidente investitore ma uomo di calcio, di potere che ha gestito i budget di Fininvest. Poteva tradire, in diverse occasioni, Berlusconi e la casa madre ma non l’ha mai fatto. Il Monza è sempre stata una piazza di Serie D, C o al massimo di B. Non perché la piazza sia scadente ma senza storia la città è stata schiacciata da Milan, Inter, Juventus e ora anche dalla giusta programmazione di Atalanta e Como. Bisogna guardare in faccia alla realtà. Berlusconi, lato calcistico, non è riuscito a lasciare qualcosa in eredità alla nuova generazione. Ci ha provato con la figlia Barbara ma l’esperimento è fallito ben presto. Forse lo stesso in politica. E’ riuscito a lasciare una miniera, con i figli, in tv e in Publitalia, dove ha trovato manager di mezza età (Stefano Sala su tutti) che ne hanno garantito crescita e continuità. Tra calcio e politica non ha saputo crescere giovani manager. Galliani si è diviso tra Monza e Roma ma non ha certo 50 anni e come manager fedele ha portato tutti i risultati a casa. Di Adriano, per i Berlusconi, ne nasce uno ogni 100 anni. Fedele (come Confalonieri) e leale, forse troppo. Monza deve dire grazie a Galliani anche perché senza di lui la Serie A non l’avrebbero mai vista e sarebbero rimasti in eterno tra C e D.
L’ingratitudine nel calcio è alla base ma se il Monza ha vissuto anni stupendi lo deve ad Adriano più che a Silvio o Fininvest. Lo capiranno nei prossimi anni dove, anche in Brianza, è arrivato un gruppo di cui si conosce poco o nulla e dove alla guida calcistica del club hanno messo Burdisso che è “odiato” da quasi tutto il calcio italiano. Il futuro del Monza è segnato. La Serie A resterà un miraggio e gli investimenti degli anni scorsi sono ormai un ricordo. Sicuramente l’ultima stagione lascia il segno. Galliani ha le sue colpe. La prima è quella di aver puntato su Nesta, la seconda è quella di aver preso Bianco, la terza è quella di aver dato soldi senza senso a calciatori come Petagna e non aver trattenuto gente attaccata alla maglia. D’altronde chi non sbaglia nel calcio? La perdita di Fininvest non è banale per il nostro sistema. Si chiude un ciclo e si chiude un’era. Siamo pieni di fondi, investitori e manager che con il calcio hanno poco a che fare ed è soprattutto per questo che il futuro non sarà roseo e dalla serie A alla serie D il buco nero diventa sempre più grande. Soldi finiti, società in perdita e leggi sui nuovi impianti che non arrivano”.