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·25 novembre 2025
Da 0 a 10 – Palermo sempre uguale, perché Donadoni? Frosinone ossigeno puro, Caserta confuso: il PAGELLONE della 13ª giornata

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·25 novembre 2025

Suddiviso in 4 giorni, il tredicesimo turno di Serie B ha offerto una miriade di spunti interessanti sia in positivo che in negativo. Proviamo ad analizzare e dare giudizi ai temi principali attraverso il nostro solito pagellone.
Non la più brillante delle sette vittorie consecutive, anche per merito di un grandissimo avversario come il Cesena. Eppure, senza ombra di dubbio, la più importante. La mini-fuga degli uomini di Bianco, abbinata al valore della rosa e allo stato psicofisico, pesa come un macigno in ottica promozione. Sarà clamorosamente difficile scalzarli dal primo posto.
5 punti in 10 giornate, 9 in 3. Dopo le due vittorie di misura consecutive, con lo Spezia Possanzini ha ritrovato anche la sua consueta produzione offensiva. Terzo gol di fila per Ruocco e grandissima reazione allo svantaggio iniziale: contro ogni pronostico, il Mantova si è rialzato è può e deve credere alla salvezza diretta.
Niente contro la difesa a 3, che nella sua interpretazione più contemporanea ha innovato il calcio, ma che bello vedere che il miglior attacco del campionato gioca con la linea a 4 e due ali pure che saltano l’uomo. Se a ciò si aggiunge un gran gioco e una rosa davvero giovane, quello di Alvini è un evidente capolavoro.
A volte bisogna raccontare senza complicare. I tifosi del Catanzaro saranno allarmati dalla fragilità di una linea difensiva che non funziona e dai limiti mentali della squadra, quelli del Pescara temeranno seriamente di retrocedere a causa di una rosa non molto attrezzata. Eppure abbiamo assistito a una gara meravigliosa, ricca di emozioni e impreziosita dalla 3 reti superlative di Brighenti, Buso e Corazza. Cosa potremmo chiedere di più?
Gli ospiti recriminano, gli Apuani aggiungono alla propria classifica un punto di platino. Umori diversi al termine di uno 0-0 per nulla noioso, che ci consegna due certezze di questo campionato. Il lavoro di Calabro e Dionigi è evidente, i calciatori li seguono e continuano a stupire. Realtà virtuose.
Non è mancata la volontà e neppure in senso assoluto la pericolosità. Precisione e pazienza, però, contro il fastidiosissimo Südtirol di un Castori sempreverde sono venute meno. Il tandem Defrel-Mendes non ha convinto, mentre è lecito chiedersi se la qualità di Massolin non inizi a diventare uno strumento di cui servirsi dal 1′.
Seconda sconfitta consecutiva e 5 giornate consecutive senza mai ottenere i 3 punti. I biancoscudati stanno entrando in un vortice pericoloso. Le attenuanti sono tante ed è chiaro che troppi elementi la Serie B siano destinati a soffrirla, ma il lavoro eccezionale di Andreoletti merita nuovi appigli per restare a galla. In attesa di gennaio, il Papu Gomez basterà?
Corini, Dionisi, ora Inzaghi. Ci siamo concentrati tutti su chi sedesse in panchina pensando che da ciò dipendessero fortune o disgrazie dei rosanero, ma adesso che l’andamento è lo stesso dell’anno precedente anche col migliore per risultati dell’ultimo lustro bisogna andare oltre. Nonostante i grandi investimenti, la rosa non sembra idonea all’obiettivo in tutti i suoi elementi. Urgono riflessioni più profonde.
Più di 10 assenti per infortunio, 3 epurati prima del match casalingo con l’Empoli, altri due forfait per problemi fisici a gara in corso. Biancolino non ha ancora perso la panchina, ma sta perdendo la squadra in senso sia fisico che figurato. La società gli si è stretta attorno, ma è ora di reagire affinché lo 0-3 dell’ultima giornata non divenga una costante.
Raramente una singola scelta sa essere metafora così perfetta per descrivere una squadra e addirittura una stagione. Pensare che un giocatore talentuoso ma indolente come tutti i 10 puri come Mirko Antonucci potesse giocare da quinto contro un Frosinone straripante vuol dire una sola cosa: Fabio Caserta è in totale confusione e sta portando il Bari con sé nella nebbia.
Luca D’Angelo è un allenatore formidabile, era evidente che i problemi dello Spezia fossero altrove. Nonostante la premessa, l’esonero in situazioni così difficili è comprensibile e non va condannato eccessivamente. Pensare che si sia tentennato per Pagliuca per poi prendere Donadoni, lontano da queste dinamiche da tempo immemore, è allucinante. Il 4-1 contro il Mantova è l’adeguata raccolta dopo una scellerata semina.
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