Da 0 a 10 – Palermo sempre uguale, perché Donadoni? Frosinone ossigeno puro, Caserta confuso: il PAGELLONE della 13ª giornata | OneFootball

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·25 novembre 2025

Da 0 a 10 – Palermo sempre uguale, perché Donadoni? Frosinone ossigeno puro, Caserta confuso: il PAGELLONE della 13ª giornata

Immagine dell'articolo:Da 0 a 10 – Palermo sempre uguale, perché Donadoni? Frosinone ossigeno puro, Caserta confuso: il PAGELLONE della 13ª giornata

Suddiviso in 4 giorni, il tredicesimo turno di Serie B ha offerto una miriade di spunti interessanti sia in positivo che in negativo. Proviamo ad analizzare e dare giudizi ai temi principali attraverso il nostro solito pagellone.

10 – MonzA, sei fortissimo

Non la più brillante delle sette vittorie consecutive, anche per merito di un grandissimo avversario come il Cesena. Eppure, senza ombra di dubbio, la più importante. La mini-fuga degli uomini di Bianco, abbinata al valore della rosa e allo stato psicofisico, pesa come un macigno in ottica promozione. Sarà clamorosamente difficile scalzarli dal primo posto.


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9 – Mantova, che rinascita

5 punti in 10 giornate, 9 in 3. Dopo le due vittorie di misura consecutive, con lo Spezia Possanzini ha ritrovato anche la sua consueta produzione offensiva. Terzo gol di fila per Ruocco e grandissima reazione allo svantaggio iniziale: contro ogni pronostico, il Mantova si è rialzato è può e deve credere alla salvezza diretta.

8 – Frosinone, ossigeno puro per la Serie B

Niente contro la difesa a 3, che nella sua interpretazione più contemporanea ha innovato il calcio, ma che bello vedere che il miglior attacco del campionato gioca con la linea a 4 e due ali pure che saltano l’uomo. Se a ciò si aggiunge un gran gioco e una rosa davvero giovane, quello di Alvini è un evidente capolavoro.

7 – Catanzaro-Pescara (da neutrali)

A volte bisogna raccontare senza complicare. I tifosi del Catanzaro saranno allarmati dalla fragilità di una linea difensiva che non funziona e dai limiti mentali della squadra, quelli del Pescara temeranno seriamente di retrocedere a causa di una rosa non molto attrezzata. Eppure abbiamo assistito a una gara meravigliosa, ricca di emozioni e impreziosita dalla 3 reti superlative di Brighenti, Buso e Corazza. Cosa potremmo chiedere di più?

6 – Carrarese e Reggiana, due certezze

Gli ospiti recriminano, gli Apuani aggiungono alla propria classifica un punto di platino. Umori diversi al termine di uno 0-0 per nulla noioso, che ci consegna due certezze di questo campionato. Il lavoro di Calabro e Dionigi è evidente, i calciatori li seguono e continuano a stupire. Realtà virtuose.

5 – Modena, polveri bagnate

Non è mancata la volontà e neppure in senso assoluto la pericolosità. Precisione e pazienza, però, contro il fastidiosissimo Südtirol di un Castori sempreverde sono venute meno. Il tandem Defrel-Mendes non ha convinto, mentre è lecito chiedersi se la qualità di Massolin non inizi a diventare uno strumento di cui servirsi dal 1′.

4 – Padova, ritrova la via

Seconda sconfitta consecutiva e 5 giornate consecutive senza mai ottenere i 3 punti. I biancoscudati stanno entrando in un vortice pericoloso. Le attenuanti sono tante ed è chiaro che troppi elementi la Serie B siano destinati a soffrirla, ma il lavoro eccezionale di Andreoletti merita nuovi appigli per restare a galla. In attesa di gennaio, il Papu Gomez basterà?

3 – Palermo, è un eterno deja-vu

Corini, Dionisi, ora Inzaghi. Ci siamo concentrati tutti su chi sedesse in panchina pensando che da ciò dipendessero fortune o disgrazie dei rosanero, ma adesso che l’andamento è lo stesso dell’anno precedente anche col migliore per risultati dell’ultimo lustro bisogna andare oltre. Nonostante i grandi investimenti, la rosa non sembra idonea all’obiettivo in tutti i suoi elementi. Urgono riflessioni più profonde.

2 – Avellino, è il punto di non ritorno

Più di 10 assenti per infortunio, 3 epurati prima del match casalingo con l’Empoli, altri due forfait per problemi fisici a gara in corso. Biancolino non ha ancora perso la panchina, ma sta perdendo la squadra in senso sia fisico che figurato. La società gli si è stretta attorno, ma è ora di reagire affinché lo 0-3 dell’ultima giornata non divenga una costante.

1 – Antonucci quinto: il Bari è confuso, Caserta di più

Raramente una singola scelta sa essere metafora così perfetta per descrivere una squadra e addirittura una stagione. Pensare che un giocatore talentuoso ma indolente come tutti i 10 puri come Mirko Antonucci potesse giocare da quinto contro un Frosinone straripante vuol dire una sola cosa: Fabio Caserta è in totale confusione e sta portando il Bari con sé nella nebbia.

0 – Donadoni, ma davvero?

Luca D’Angelo è un allenatore formidabile, era evidente che i problemi dello Spezia fossero altrove. Nonostante la premessa, l’esonero in situazioni così difficili è comprensibile e non va condannato eccessivamente. Pensare che si sia tentennato per Pagliuca per poi prendere Donadoni, lontano da queste dinamiche da tempo immemore, è allucinante. Il 4-1 contro il Mantova è l’adeguata raccolta dopo una scellerata semina.

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