OneFootball
·1 novembre 2024
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
·1 novembre 2024
Il turno infrasettimanale di Serie A regala gol e spettacolo: il Napoli domina a San Siro, la Lazio travolge il Como, risorge la Roma, delude la Juve, crollano Verona e Genoa. I voti alle squadre di Serie A da 10 a 0, dalle migliori alle peggiori.
Questa settimana il voto più alto va senza ombra di dubbio al Napoli di Antonio Conte. Non soltanto per la vittoria di prestigio ottenuta in casa del Milan, ma anche per come è arrivato il successo: tramite un calcio coraggioso, sicuro, autoritario.
Kvara e compagni si presentano a San Siro con l'ambizione dei grandi, coloro che sanno di poter fare risultato ovunque e contro chiunque. Ed così è: solo chi ci crede davvero riesce a compiere grandi imprese, come quella di trovarsi a +4 dalla seconda dopo che lo scorso anno aveva chiuso a -41 dalla prima. Conte predica umiltà, ma questo Napoli, dopo la nona vittoria nelle ultime dieci gare, non può più nascondersi.
Scia di risultati clamorosi anche per la Lazio. Rivoluzionata in estate e con tanti punti interrogativi, la squadra di Baroni si diverte e diverte, gioca un calcio fluido, crea tanto e rifila 5 reti a domicilio al Como di Fabregas e Nico Paz, importanti nell'arco dei 90 minuti. Sugli scudi Castellanos (doppietta), Pedro (5º gol nelle ultime 6) e il solito Nuno Tavares (8º assist in 8 partite, prima del doppio giallo).
Nelle ultime 10 gare sono 8 le vittorie e soltanto 2 i ko, arrivati fuori casa contro Fiorentina e Juventus, per i biancocelesti. Baroni fa sul serio: "Giochiamo con sentimento". Ora è in piena corsa per la Champions e, dopo anni passati a lottare per salvarsi, non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Al terzo posto, insieme alla Lazio, ecco Fiorentina e Atalanta. I viola hanno la meglio su un ostico Genoa, che in casa dà il tutto e per tutto e che sbatte sulle manoni di un super De Gea (almeno due interventi decisivi). La Fiorentina, priva di Kean e Gudmundsson, porta a casa una gara "sporca" e insidiosa, che Gosens azzanna al momento giusto. Per Palladino arriva una vittoria per così dire "allegriana", non perché ottenuta di "corto muso" ma perché ottenuta da squadra matura e consapevole. È la sesta di fila in tutte le competizioni.
Resta in scia anche l'Atalanta, anche se con qualche fatica in più del previsto: il Monza al Gewiss Stadium complica la vita ai nerazzurri, che rischiano anche il tracollo nella ripresa (molto dubbio l'episodio del gol annullato a Vignato) prima delle reti di Samardzic e Zappacosta, che mandano in archivio una partita che sembrava stregata. Nel post gara Nesta recrimina, mentre Gasp si gode la vittoria (la quarta di fila) arrivata dai cambi del secondo tempo.
Voto 7 al ritorno alla vittoria dell'Inter dopo il pari amaro subito in rimonta e in casa contro la Juventus. Di scena ad Empoli, i nerazzurri si concentrano a dovere, reagiscono, sfruttano l'espulsione (generosa) di Goglichidze al 31' e archiviano la pratica con la prima doppietta di Frattesi e il sigillo di Lautaro. Inzaghi è riuscito a rimettere subito sull'attenti i suoi.
Voto 7 anche alla super reazione del Venezia, che sotto in casa per 0-2 riesce a non crollare, invertire la rotta e ribaltare l'Udinese con un pazzo 3-2 (due rigori di Pohjanpalo e il calcio di punizione di Nicolussi Caviglia). Chissà cosa avrà detto Di Francesco ai suoi nello spogliatoio. Di certo ha funzionato: il discorso è valso ai lagunari seconda vittoria in campionato.
Risorge la Roma di Ivan Jurić. Dopo la domenica di fuoco di Firenze, la squadra giallorossa, priva di Dovbyk e con Pellegrini a mezzo servizio, riesce ad avere la meglio di un Torino coriaceo grazie al secondo centro in A di Paulo Dybala. Si tratta della prima vittoria dopo tre giornate: un punto di svolta da cui ripartire.
Bene anche il Bologna di Italiano, che fa fatica ma vince a Cagliari grazie ai guizzi di Orsolini e Odgaard. Gli emiliani tornano alla vittoria dopo cinque gare e alla prossima affronteranno in casa il Lecce, trascinato da un super Dorgu al Via del Mare contro il Verona. La vittoria per 1-0 è puro ossigeno per i salentini, sia per la classifica che per il morale: basterà a scacciare gli spettri degli ultimi quattro ko di fila?
Non vince ma pareggia il Parma di Pecchia, che all'Allianz Stadium va due volte in vantaggio e gioca una partita coraggiosa, fresca, veloce, brillante. Chiaro segnale che la filosofia non si cambia: questa squadra, se in giornata, può far male a chiunque.
Non arriva di poco alla sufficienza il Monza, che in casa dell'Atalanta mette in atto una gara ordinata e caparbia ma che alla fine torna a casa con due reti sul groppone e con tanto amaro in bocca.
Al Gewiss Stadium la banda di Nesta tiene botta fino al minuto 70', quando Samardzic indovina dribbling e tiro e fa crollare le speranze dei brianzoli, che si aggrappano alle proteste per il gol annullato a Vignato sullo 0-0. Ma poco importa: ciò che conta è il referto arbitrale e i punti in classifica, che restano 8 dopo 10 giornate. E alla prossima c'è il Milan.
Il Toro di Paolo Vanoli è stato "il peggiore" della stagione secondo l'allenatore. La Roma fa poco, i granata ancora di meno.
Altro pareggio ottenuto in rimonta per la Juventus di Thiago Motta. Ma stavolta non si giocava a San Siro e allo Stadium l'avversario non era l'Inter ma il Parma. La squadra gialloblù - giovane, fresca e pimpante - mette in seria difficoltà i bianconeri, che danno la sensazione di essere inconcludenti e che probabilmente pagano dazio gli sforzi di Milano non trovando la forza necessaria per andare a prendersi la vittoria.
Due volte costretta ad inseguire, la Juve ha subito il decimo gol in 6 gare senza Bremer, al fronte di una sola rete incassata nelle prime 7 gare con il centrale brasiliano in campo. Non è un caso: se Danilo urla a Gatti "ma dov'eri?" dopo il gol di Sohm, è chiaro come certi meccanismi siano ancora da oliare. Intanto il Napoli (anche lui rivoluzionato in estate) si impone a San Siro e vola a +8. A proposito: voto 4 anche per il Milan. Le assenze dei vari Theo, Reijnders, Abraham, Gabbia e Pulisic a mezzo servizio non sono alibi: la squadra di Conte è apparsa come di una categoria superiore. I rossoneri hanno creato pericoli ma nel corso dei 90 minuti la sensazione è stata quella descritta.
Male l'Udinese che avanti 2-0 a Venezia e con il diritto di sognare si complica la vita da solo permettendo agli arancioneroverdi di rientrare e rimontare in gara perdendo la sfida.
Il Cagliari di Nicola non è mai in partita e col Bologna arriva il secondo KO di fila: in un campionato equilibrato nelle zone basse di classifica serve di più. L'Empoli di d'Aversa perde con l'Inter, e ci sta, ma è in crisi di gol in casa con una striscia negativa da record.
La squadra di Fabregas crolla sotto i colpi della Lazio e alla fine il passivo è enorme, forse esagerato e probabilmente con degli strascichi. Mazzitelli aveva riaperto la sfida ma poi il rosso a Braunoder e i piazzati hanno consegnato al Como una debacle pesantissima.
Il Verona di Paolo Zanetti è in crisi e la sconfitta d Lecce in uno scontro diretta contro una squadra in un momento negativo è fatale. Tre KO di fila per gli scaligeri con l'ultimo che è pesantissimo.
L'alibi dell'infortunio è reale così come lo è la classifica: il Grifone è ultimo, con tanto cuore, poche idee ma in fondo alla graduatoria. La speranza Balotelli è l'ultima a cui aggrapparsi in una situazione in cui Gilardino ha poche colpe ma la situazione è chiarissima.