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Emanuele Garbato·1 aprile 2025
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Emanuele Garbato·1 aprile 2025
Il 30° turno di Serie A è andato in archivio con le vittorie di Inter e Napoli che allungano sull'Atalanta, sconfitta dalla Fiorentina e ormai fuori dalla lotta Scudetto. Buona la prima per Igor Tudor, vincente con la Juventus contro il Genoa.
Di seguito, come di consueto, il nostro pagellone di giornata.
Che capolavoro sta realizzando Vincenzo Italiano! A Venezia soffre come praticamente tutte le squadre negli ultimi mesi, ma la squadra resta solidissima, attenta, matura ed è capace di pungere col guizzo del campione. Riccardo Orsolini bussa ancora con un eurogol, Spalletti avrà recepito il messaggio?
Non è da meno la Fiorentina, che dopo la Juventus annienta un'altra big e consolida il settimo posto. E menomale che la panchina di Raffaele Palladino era a rischio. Protagonista ancora un implacabile Moise Kean: bullizza Hien e trova uno splendido gol vittoria, il 16° del suo campionato.
La squadra azzurra nel match della domenica sera contro il Milan si mostra a due facce. Per un tempo domina sbloccando la gara subito, raddoppiando presto e mostrando tutta la geometrica funzionalità del 4-3-3. Nel secondo rischia e soffre, ma alla fine la spunta per 2-1.
C'è tutto il lavoro di Antonio Conte in questa gara. Quello tattico che permette anche nelle difficoltà e nelle assenze di individuare soluzioni vincenti e quello mentale. La capacità della squadra di resistere nelle difficoltà merita comunque encomi.
La Roma ingrana la settima. Col terzo 1-0 consecutivo Claudio Ranieri mantiene il sesto posto e tiene vivo il sogno Champions, distante solo 4 lunghezze. Un po' di brillantezza sta svanendo, ma la concretezza non manca mai. Artem Dovbyk risolve la seconda gara consecutiva. Segnale importante.
Non vinceva da 5 giornate il Cagliari di Davide Nicola, che trova la prestazione giusta al momento giusto. Un secondo tempo sontuoso che abbatte la resistenza del Monza nel segno di Nicolas Viola e Gianluca Gaetano, finalmente protagonista con gol e assist.
Partita difficile da decifrare quella della capolista. Nerazzurri in controllo fino al gol del 2-1 di Solet e poi in apnea nel finale contro l'Udinese iper battagliera (voto 6). Di buono ci sono le trame del primo tempo, la verve di Dimarco e l'impatto importante di due riserve come Frattesi e Arnautovic.
Decisamente meno positivo il senso di rilassamento manifestato nella ripresa, privo di conseguenze solo grazie a due interventi prodigiosi di Sommer prima su Lucca e poi ancora su Solet.
L'era Igor Tudor comincia con 3 punti e questa è la notizia più importante, poiché c'è una zona Champions da agguantare. L'atteggiamento è stato diverso, in primis quello tattico. Con la difesa a 3 la squadra è più corta e più aggressiva, ma ancora poco pungente.
La copertina se la prende tutta Kenan Yildiz che, in posizione finalmente più centrale, è continuo nell'arco dei 90 minuti e risolve la sfida col Genoa (voto 5) con una giocata da campione.
Delude il Como, che sembra aver perso l'intraprendenza di qualche settimana fa come ammesso candidamente da Fabregas. Delude pure l'Empoli che non vince da 15 gare e spreca delle chance clamorose che possono costare carissimo in chiave retrocessione. Kouamé segna, ma sciupa l'impossibile. Entrambe le formazioni sono arrivate sulle gambe in primavera, serve un cambio di passo.
Stessa storia anche con Verona e Parma. Gara ancor più avara di emozioni, a eccezione della traversa di Mosquera in apertura, che si conclude giustamente sullo 0-0. Se l'Hellas vede avvicinarsi la salvezza, i Ducali non guadagnano terreno sull'Empoli. Un approccio così rinunciatario alla lunga può non pagare.
Un gol nelle ultime 7 partite, ed è un peccato. Con 20 punti a 8 giornate dal termine, la squadra di Di Francesco appare quasi spacciata. Eppure per come sta in campo meriterebbe di meglio. Sostituire Pohjanpalo con Fila e Maric è un rimpianto tecnico non da poco. Il Venezia è difficilissimo da affrontare e sta subendo sempre meno, ma fare punti senza gol è quasi impossibile.
Il calendario non è stato amico e alcune prestazioni sono arrivate, ma 5 sconfitte consecutive e 7 gare senza vittoria sono un bottino magrissimo. La squadra di Marco Giampaolo deve ringraziare il disastroso rendimento dell'Empoli, ma di questo passo la salvezza rischia di sfumare. Troppo leggera la difesa, spesso fumosi gli esterni d'attacco. Manca sostanza per fare punti.
La goleada dell'Allianz Stadium contro la Juventus aveva illuso la Dea, le due sconfitte senza gol contro Inter e Fiorentina l'hanno riportata tristemente sulla terra. Nonostante il recupero di Retegui, anche contro la Viola la squadra orobica è apparsa stanca e sfibrata. Un rendimento troppo al di sotto delle aspettative, soprattutto al Gewiss Stadium, in questo 2025. Siamo a fine ciclo?
La Lazio si è inceppata. La squadra di Marco Baroni non vince in campionato per la terza volta consecutiva e continua a rallentare il passo, facendosi agganciare dalla Roma in classifica. Prova scialba contro un Torino tutto cuore (voto 7) che strappa un meritatissimo 1-1 all'Olimpico. Con queste prestazioni andare in Champions è difficilissimo.
Un nono posto in classifica quanto mai meritato, durissimo da digerire per Sergio Conceicao e la dirigenza. Le scelte di formazione del Maradona faranno discutere per mesi, ancor di più dato l'impatto dei subentrati (su tutti il solito Rafa Leao). L'allenatore portoghese non ha dato una svolta, anzi ha amplificato i limiti della rosa.
Squadra lunghissima in campo, fragile in difesa e costantemente esposta alle imbucate avversarie. Qualità fuori dalla norma dalla trequarti in su, ma una struttura che non permette di azionarla con efficacia e continuità. L'acquisto e l'utilizzo di Joao Felix è il simbolo di una confusione totale.
Soltanto 2 vittorie in 30 partite, un ruolino di marcia tra i peggiori degli ultimi anni. Il ridimensionamento del club, in odore di cessione, è stato lampante. Mai la sensazione di poter competere, mai un tentativo vero di sistemare le cose a gennaio.
Difficile imputare colpe ad Alessandro Nesta, impotente dinanzi agli insostenibili limiti del suo organico. Il 3-0 col Cagliari è l'ennesimo schiaffo di una stagione troppo brutta per essere vera.
📸 Gabriele Maltinti - 2025 Getty Images