Calcio e Finanza
·11 settembre 2020
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·11 settembre 2020
Nike piramide sponsorizzazioni – Le partnership tra un fornitore di materiale tecnico e un club di calcio non sono tutti uguali. Lo dimostra la piramide delle sponsorizzazioni di Nike – svelata dal portale Footy Headlines – che mette in ordine gli accordi tra il brand statunitense e i club sulla base del contratto che li lega.
In particolare, per Nike ci sono direttamente almeno quattro diversi livelli di società calcistiche: Elite, Premium, Standard e Third Party. C’è anche un quinto livello, del qual Nike non è direttamente responsabile: i club che acquistano le loro maglie autonomamente.
Il primo livello è dunque quello dei club Elite (nella piramide non sono state considerate le Nazionali), dei quali fanno parte Barcellona, Liverpool, PSG, Chelsea, Lipsia, Inter, Roma, Atletico Madrid e Galatasaray. I contratti che legano questi top club all’azienda degli USA viaggiano su cifre altissime.
Si va dagli almeno 105 milioni di euro del Barcellona ai 75 milioni del Psg, passando per contratti meno ricchi come quelli delle italiane: 10 milioni per l’Inter e 6,1 milioni per la Roma, che lascerà Nike alla fine di questa stagione.
Oltre all’indennizzo economico, il rapporto fra Nike e questi club si riflette soprattutto nel design, per cui ogni club ha tre divise da gioco (Home, Away e Third) e campagne personalizzate, che permettono al club di avere una visibilità maggiore.
Il gradino successivo è occupato dai cosiddetti club Premium. Queste squadre hanno a disposizione divise personalizzate (la maggior parte delle volte solo Home e Away), maglie pre-partita ottimizzate e alcuni articoli di lifestyle/allenamento personalizzati.
Di questo gruppo fanno parte Eintracht Francoforte, Zenit, Hertha Berlino, Sanfrecce Hiroshima, Steaua Bucarest, Corinthians, Spartak Mosca, Sparta Praga, Ferencvaros e Club America. Fra questi, a sorpresa, c’è anche il Venezia, club italiano che milita in Serie B e che veste Nike dal 2014.
Il terzo livello è invece occupato dai club Standard, che hanno un contratto diretto con Nike ma non sono soggetti a kit con design personalizzati. Queste società ricevono principalmente divise da gioco con modelli standard e combinazioni di colori personalizzate.
Tra questi troviamo, ad esempio, club come il Siviglia, lo Young Boys, il Brighton, il Maccabi Haifa, il Vitesse e l’Utrecht.
I club cosiddetti Third Party non hanno invece un contratto diretto con Nike, ma con una terza parte, che gestisce i contratti per l’azienda americana in quei Paesi. Queste squadre non ottengono mai divise da gioco su misura da Nike.
Gli accordi Third Party sono solitamente gestiti da rivenditori locali. Ad esempio, molti accordi Nike per la Germania sono gestiti da 11teamsports, mentre quelli delle squadre inglesi per società come il Birmingham e il Portsmouth sono gestiti da Just Sport.
Tra i club che si avvalgono di accordi di questo tipo ci sono: Augsburg, Hansa Rostock, Bochum, Monaco 1860, Birmingham City, Portsmouth, Livingston, FC Eindhoven.
All’ultimo livello della piramide – ma con il più alto numero di club – ci sono i No Contracts, e ci rientrano tutte le squadre che vestono Nike ma che non hanno un rapporto diretto con l’azienda. Semplicemente, i club pagano per avere la fornitura di materiale tecnico. Tra questi rientrano centinaia di squadre al mondo.