Calcio e Finanza
·4 novembre 2024
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Maggiore autonomia e diritto di veto per la Lega Serie A, riorganizzazione dei pesi all’interno degli organi federali e nuovo ruolo per l’AIA. Sono questi i principali contenuti della riforma dello statuto FIGC presentata dal numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina e approvata oggi nel corso dell’Assemblea federale, con una larga maggioranza a favore (81,5% dei votanti) e la posizione spaccata dei club della Lega Serie A, di cui otto han votato contro e dodici si sono astenuti in tutte le votazioni nonostante la proposta del presidente Casini fosse quella di votare unitamente contro.
Cosa comporta, tuttavia, nello specifico la novità nel testo dello statuto federale? Si parte dal tema dell’autonomia, che riguarda nello specifico l’articolo nove dello statuto e coinvolge tutte le leghe. Il nuovo testo, infatti, sottolinea come “le leghe organizzano l’attività agonistica mediante i campionati delle diverse categorie”, rispetto al testo precedente in cui si leggeva “la FIGC demanda alle leghe l’organizzazione dell’attività agonistica mediante i campionati delle diverse categorie”. Che cosa significa in sostanza? Che all’interno di questa autonomia organizzativa, le leghe potranno decidere le norme legate alla formazione della classifica ad esempio, che possono riguardare la scelta della classifica avulsa o la creazione di eventuali playoff o playout. Il complito di deliberare sull’ordinamento dei campionati, tuttavia, resta prerogativa del Consiglio federale.
In questo quadro, la concessione alla Lega Serie A è di una “intesa forte” su tutte le norme che la riguardano. Su che cosa ad esempio servirà il via libera dalla Lega Serie A?
In sostanza, quindi, la Figc non potrà adottare alcuna delibera sulla Lega Serie A, dalle licenze nazionali alle norme sugli extracomunitari, senza l’ok da parte della stessa Lega Serie A: in caso di mancata intesa, tuttavia, sui temi che vanno regolamentati ogni stagione sportiva (come ad esempio proprio gli extracomunitari), rimane in vigore la norma approvata per la stagione precedente.
Oltre alla questione autonomia, l’altro terreno di scontro nelle ultime settimane è stato quello del peso delle varie componenti all’interno degli organi federali, ovverosia il Consiglio e l’Assemblea. Cambiano così rispettivamente l’articolo 20 (sulla composizione del Consiglio) e l’articolo 26 (sulla composizione dell’Assemblea).
Come cambiano le due composizioni?
Consiglio Federale:
Assemblea federale:
In termini di peso elettivo in Assemblea, le componenti del calcio professionistico salgono da un valore complessivo del 34% al 36%, di cui la metà alla Lega Serie A. In termini di peso invece all’interno del Consiglio, il calcio professionistico passa da 7 a 8 posti, di cui la metà sempre alla Lega Serie A.
L’ultima novità riguarda l’AIA, che sparisce in termini di peso decisionale sia dal Consiglio che dall’Assemblea federale, acquisendo tuttavia maggiore indipendenzasia a livello gestionale che tecnica. In particolare, infatti, il nuovo testo dello statuto recita appunto che gli “ufficiali di gara sono organizzati con autonomia operativa, amministrativa, gestioanle e tecnica nell’Associazione Italia Arbitri”. Inoltre, è scomparsa anche la frase per cui l’AIA in precedenza operava “sotto il controllo preventivo e consuntivo della FIGC”: nel nuovo testo infatti si legge solo che l’AIA “opera nel rispetto delle compatibilità di bilancio e dei regolamenti federali”. In sostanza, quindi, una maggiore capacità di autodeterminarsi, sempre all’interno del sistema federale da un punto di vista normativo, anche per andare alla ricerca di nuove risorse.