Calcio e Finanza
·5 dicembre 2025
Dalla BCE al FMI fino alla città di New York: chi sono gli azionisti nascosti della Juventus

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·5 dicembre 2025

Non ci sono solo Exor, il colosso delle stablecoin Tether e il fondo Lindsell Train nell’azionariato della Juventus. Anche il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca Centrale Europea (BCE) e la Città di New York compaionoinfatti tra gli investitori istituzionali che hanno quote nel capitale del club bianconero, accanto ad Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, con il 65,37% (e il 78,86% dei diritti di voto), a Tether (11,53% del capitale con il 7,04% dei diritti di voto) e al fondo Lindsell Train (che ha il 5,79% del capitale e il 3,54% dei diritti di voto).
È quanto emerge dagli allegati al verbale dell’assemblea del club bianconero dello scorso 7 novembre, assemblea che era chiamata ad approvare il bilancio di esercizio chiuso con una perdita di 58 milioni di euro oltre al nuovo CdA e al via libera sull’aumento di capitale.
Il Fondo monetario internazionale (International Monetary Fund) era presente nell’assemblea azionisti Juventus del 23 novembre avendo depositato 953 titoli della società bianconera. Poco più consistente il pacchetto del City of New York Group Trust, che era presente in assemblea con 1.598 azioni del club. Nel corso del 2022 è spuntato tra i soci anche il fondo pensione di Abu Dhabi, che nel 2023 ha visto salire la sua quota da 28.419 a 688.880 azioni, salvo però poi cederle prima del 2024. Ancora presente invece la Banca Centrale Europea, con 26.751 azioni.
Tra gli investitori istituzionali sono presenti diversi fondi pensionistici di Stati USA, dal Colorado al New Mexico passando per Mississipi, Ohio, Alaska e Wisconsin. Tra i fondi e gli investitori istituzionali presenti in assemblea ad aver depositato i pacchetti azionari più consistenti figurano:
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