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·24 novembre 2025

Dalla Germania, la Serie A non può rinascere finché Allegri e Conte dettano legge con il loro “calcio distruttivo”

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Secondo la Süddeutsche Zeitung, uno dei quotidiani più autorevoli in Germania, il calcio italiano sarebbe prigioniero di un’anomalia tattica: un modello di gioco basato sulla passività, sulla gestione esasperata dei tempi morti e sulla distruzione sistematica del ritmo.

Dalla Germania, la Serie A non può rinascere finché Allegri e Conte dettano legge con il loro “calcio distruttivo”

Un fenomeno che, secondo il giornale, impedirebbe alla Serie A di ritrovare attrattiva e competitività internazionale.


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L’analisi nasce dal Derby della Madonnina, disputato ieri sera, ma si allarga rapidamente all’intero movimento calcistico italiano.

“Maignan simbolo di ciò che non funziona”

Per la SZ, il portiere del Milan Mike Maignan non è solo un protagonista della partita, ma la metafora di un problema più ampio.

“Maignan è un grande difensore, nel senso letterale del termine. Evita i gol, e per questo la stampa italiana lo celebra ogni settimana. Tuttavia, rompe costantemente il flusso del gioco. Non solo perché non possiede le qualità con i piedi di Manuel Neuer, ma anche perché predilige un ritmo lento”.

Il giornale cita un episodio del primo tempo del derby: 49 secondi per una semplice rimessa dal fondo, sullo 0-0.

Un comportamento che all’estero sarebbe considerato un’anomalia, mentre in Italia sarebbe diventato quasi un marchio di fabbrica.

“Una cultura del rallentamento”

Secondo i tedeschi, il problema non riguarda solo i giocatori, ma soprattutto gli allenatori che orientano le scelte della squadra.

“In Serie A il perdere tempo è parte di una cultura promossa da molti allenatori. Ora sta assumendo aspetti problematici”.

Il riferimento è diretto: Massimiliano Allegri e Antonio Conte, accusati di aver elevato la passività a filosofia dominante.

“Allegri sostiene un’idea di calcio che attribuisce grande valore alla passività. E non ha mai abbandonato questo approccio: lo porta avanti con coerenza. Matematicamente ha ragione, ma dal punto di vista della filosofia calcistica incontra resistenze”.

La critica è chiara: l’Italia è l’unico grande campionato in cui “distruggere” è più importante che “creare”.

Il dato che allarma la Germania

La SZ evidenzia anche una statistica:

➡️ La Serie A è il campionato con meno gol tra i top 5 europei: poco più di due a partita.

Un segnale, per il quotidiano, di un campionato che vive più di contenimento che di proposte.

L’Inter come eccezione… ma non basta

Paradossalmente, l’unica squadra elogiata è l’Inter, pur reduce da sconfitte pesanti.

“L’Inter, ancora fedele a un approccio proattivo, ha il maggior numero di tiri, di expected goals e di gol segnati. Ma è quarta in classifica”.

Il messaggio è quasi provocatorio: l’unica big che gioca “all’europea” è quella che paga più dazio.

La SZ ricorda:

la finale di Champions persa “in modo grottesco”,

lo scudetto fallito,

l’addio di Simone Inzaghi,

e la continuità tattica mantenuta da Chivu.

Ma il bilancio resta negativo: Inter battuta nel derby e surclassata 1-3 dal Napoli di Conte, l’altro grande sostenitore della “passività”.

La domanda finale della stampa tedesca

La Süddeutsche chiude con una stoccata che suona come un verdetto:

“Perché in Serie A la difesa non può essere combinata con uno stile di gioco attivo, come fanno in Europa, ad esempio al Bayern? Finché Allegri e Conte detteranno il tono con il loro approccio distruttivo, il calcio italiano non risorgerà”.

E l’accusa più pesante riguarda il sistema nel suo complesso:

“Alcuni attribuiscono la crisi della Nazionale al tipo di calcio insegnato nelle accademie”.

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