Dalla UEFA al Sudamerica: anche il calcio brasiliano introduce il Fair Play Finanziario | OneFootball

Dalla UEFA al Sudamerica: anche il calcio brasiliano introduce il Fair Play Finanziario | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·26 dicembre 2025

Dalla UEFA al Sudamerica: anche il calcio brasiliano introduce il Fair Play Finanziario

Immagine dell'articolo:Dalla UEFA al Sudamerica: anche il calcio brasiliano introduce il Fair Play Finanziario

Articolo a cura di Cesar Grafietti, consulente indipendente in analisi finanziaria con oltre 25 anni di esperienza nel mercato brasiliano e specialista in finanza e gestione del calcio: ha analizzato i conti dei principali club brasiliani fondando Convocados, piattaforma di contenuti e consulenza sul calcio.

Con almeno 15 anni di ritardo, nel 2026 il calcio brasiliano disporrà di un sistema di monitoraggio finanziario dei club calcistici. Il Sistema di Sostenibilità Finanziaria (SSF) è stato un progetto ideato e sviluppato in 90 giorni sulla base dell’intesa tra la CBF – Confederazione Brasiliana di Calcio, i club e la società, che ha riconosciuto come il calcio brasiliano avesse bisogno di un quadro tecnico in grado di cambiare l’attuale scenario di debiti elevati e crescenti a causa di spese sfrenate.


OneFootball Video


Secondo i dati del Rapporto Convocados del 2025, i club brasiliani della Serie A, la prima divisione nazionale, hanno raggiunto un fatturato complessivo di 1,6 miliardi di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2023. La crescita media dei ricavi nel calcio brasiliano è stata dell’ordine del 10% all’anno negli ultimi 5 anni, trainata dall’aumento dei ricavi commerciali e dei matchday.

Oltre al buon andamento dei ricavi operativi, i club brasiliani continuano a trarre vantaggio in modo significativo dalla cessione dei diritti dei calciatori per rafforzare le proprie casse. Negli ultimi 5 anni, la quota media di questi ricavi è stata del 20% nella Serie A, raggiungendo il 23% nel 2024, ultimo anno disponibile. Ed è solo grazie a questi che i club riescono a presentare risultati operativi positivi, poiché i costi salariali e operativi consumano i ricavi più stabili, come i diritti di trasmissione, commerciali e matchday, generando un rischio enorme per il sistema. Dopotutto, se i trasferimenti non avvengono, le casse si chiudono solo con l’assunzione di debiti.

Per quanto riguarda i debiti, questi sono aumentati in modo esponenziale. La somma dei debiti dei club della 1ª divisione brasiliana nel 2024 ha raggiunto i 2,28 miliardi di euro, con una crescita del 22% rispetto al 2023, cioè 1,42 volte il totale delle entrate, creando un sistema che va verso l’insolvenza.

E la composizione dei debiti è vasta, a partire dalle operazioni di anticipazione delle entrate, passando per gli ingaggi e i pagamenti ad altri club, fino ad arrivare agli stipendi che vengono pagati con oltre 90 giorni di ritardo e agli oneri sociali che si accumulano durante tutta la stagione, trasformandosi in rate infinite nei confronti dello Stato brasiliano.

La realtà indica che, senza un intervento esterno, i club non troveranno l’equilibrio, poiché la mentalità è unica ed esclusivamente orientata alla conquista sportiva, senza preoccuparsi della sostenibilità dei club. A causa di questa visione, avremo finalmente un sistema di controllo in Brasile, che di solito viene chiamato fair play finanziario.

Basi del sistema

L’obiettivo del sistema è quello di rendere nuovamente solvibile il calcio brasiliano. Si verificano ripetutamente ritardi nei pagamenti tra i club, a causa dei debiti generati dai trasferimenti degli atleti, nonché ritardi nei pagamenti degli stipendi, dei diritti d’immagine e degli oneri. Pertanto, l’obiettivo è quello di ridurre a zero questo tipo di ritardi.

A tal fine, sarà effettuato un controllo quadrimestrale dei valori in debito, per verificare che i club siano in regola. Ma non solo. Sono state create 3 regole di monitoraggio economico-finanziario che aiuteranno i club a raggiungere l’obiettivo principale. Esse sono:

  • Equilibrio: le entrate devono essere superiori alle spese, al netto dei costi relativi alle categorie giovanili, al calcio femminile e alle infrastrutture. Saranno tollerate perdite fino al 2,5% delle entrate, purché non siano ricorrenti. Ai fini del controllo, le perdite possono essere compensate integralmente con apporti di capitale da parte degli azionisti, senza limiti, il che rappresenta un modo per incoraggiare gli investimenti nei club, in un momento in cui il calcio brasiliano sta attraversando una trasformazione da associazioni senza scopo di lucro a società per azioni.
  • Costo della rosa: secondo la regola, le spese per stipendi, oneri, diritti d’immagine e ammortamenti non possono superare il 70% delle entrate, comprese quelle derivanti dai trasferimenti di atleti. Anche in questo caso, come nella regola dell’equilibrio, gli apporti di capitale saranno considerati nei calcoli per coprire gli eccedenti rispetto al tetto massimo.
  • Indebitamento: i club non potranno avere obbligazioni a breve termine superiori al 45% delle entrate totali, compresi i trasferimenti di atleti. Attualmente la media del calcio brasiliano è del 70%, il che è effetto di una cattiva gestione, ma anche causa dei numerosi problemi di ritardi.

Periodo di adattamento

I club avranno un po’ di tempo per adeguarsi alle regole. Nel caso delle regole di equilibrio e costo della rosa saranno 2 anni, mentre la regola dell’indebitamento richiederà 4 anni per essere applicata integralmente. Per quanto riguarda i controlli sui pagamenti, tutti i debiti contratti a partire dal 1° gennaio 2026 saranno immediatamente soggetti a controlli, mentre i debiti precedenti avranno tempo fino al 30 novembre 2026 per essere ristrutturati.

Sanzioni

Il pacchetto di sanzioni per i club che violano i criteri sarà equivalente a quello in vigore in Europa: multe, divieto di trasferimento, perdita di punti, fino alla retrocessione in divisioni inferiori.

Cosa ci aspetta

Le aspettative sono positive. Club, atleti, stampa e società civile sperano che il sistema, che sarà controllato da un’agenzia indipendente chiamata ANRESF, sia in grado di rimettere in carreggiata il calcio brasiliano. Oggi la Serie A brasiliana è già il sesto campionato al mondo in termini di entrate e potrebbe acquisire maggiore rilevanza se riuscirà a dimostrarsi sostenibile nel tempo, attirando l’attenzione di investitori, atleti, partner commerciali e pubblico non solo locale. Un momento di cambiamento importante per il calcio brasiliano.

Visualizza l' imprint del creator