Damiani RACCONTA Khephren Thuram: «Ecco che tipo di centrocampista è, lo vedrei bene in Italia. Tra Juve e Inter…» | OneFootball

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Inter News 24

·24 giugno 2024

Damiani RACCONTA Khephren Thuram: «Ecco che tipo di centrocampista è, lo vedrei bene in Italia. Tra Juve e Inter…»

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L’agente di mercato Oscar Damiani ha parlato così di Khephren Thuram: obiettivo di Inter e Juve, che ha visto crescere fin da piccolo

Intervistato in esclusiva da JuventusNews24.com, Oscar Damiani ha parlato dell’uomo del momento per il calciomercato Inter e per la Juve, ovvero Khephren Thuram, fratello di Marcus e figlio minore di Lilian. Queste le parole del procuratore che ha visto crescere il centrocampista del Nizza fin da piccolo.

CHE GIOCATORE È? – «E’ un centrocampista a tuttocampo, agile, alto e con una bella fisicità nonostante non abbia una grandissima struttura. E’ un calciatore molto intelligente, che sa come stare bene in campo, perchè si muove con tempi perfetti tra le linee, e poi fa anche qualche gol e ha molta classe. Viene da una famiglia con un fratello che è un po’ più centravanti ma anche lui è di livello. L’ho tenuto in braccio da bambino e me lo ricordo, ma ora è cresciuto tanto (ride ndr.)».


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PIMENTA LO AVEVA PARAGONATO A POGBA – «Senza togliere nulla alla bravissima Pimenta ti dico che sono due giocatori diversi. Pogba aveva una fisicità superiore, una forza in campo che lo rendeva un’ira di Dio. Khephren invece sa giocare meglio la palla e partecipa di più al gioco. Come tipo di ruolo sono quasi simili, ma Thuram gioca un po’ più indietro dopo essere partito più avanti. Pogba è stato un grande ma anche Thuram sa il fatto suo».

PREMIER LEAGUE O SERIE A, DOVE LO VEDREI MEGLIO? – «Ha un papà campione e bravi agenti, non do consigli particolari ma lo vedrei meglio nel nostro campionato. Come ho detto è un calciatore intelligente e che gioca di squadra, magari per l’Inghilterra, dove serve più forza, più velocità per essere un box to box non farebbe risaltare le sue qualità così come farebbe in Italia».

ANEDDOTI SU DI LUI – «Me lo ricordo bene da bambino, poi dopo l’ho seguito più dall’esterno come giocatore del Nizza e non abbiamo avuto rapporti personali».

COSA MANCA ALLA JUVE PER COLMARE IL GAP CON L’INTER – «Difficile da dirsi. Credo serva ripartire dal fatto che il passato non fa punti, che il grande passato della Juve non conta. Ora conta l’avere una società forte, conta che i calciatori si inseriscano in un contesto con un allenatore nuovo che può dare tanto entusiasmo. Fermo restando è stato che chi c’è stato prima ha fatto la storia della Juve ed è stato un grande tecnico».

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