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·8 novembre 2024

D’Amico su Vanoli: «Derby con la Juve? Avete visto il Milan a Madrid! Sulla Nazionale dico…»

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Andrea D’Amico, agente di Paolo Vanoli, ha parlato in esclusiva ai microfoni di CalcioNews24

L’intervista esclusiva di Andrea D’amico per CalcioNews24:

Per Vanoli arriva un appuntamento difficilissimo ora: sabato c’è Juve Torino…Come credi stia vivendo l’attesa?


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«Il derby è una partita molto importante. Come si dice in questi casi i ragazzi devono buttare il cuore oltre l’ostacolo. Sarà difficile nello stadio della Juventus ma sai…le partite sono imprevedibili a volte. Come le puoi perdere per degli errori, a volte le puoi anche vincere. E questa è anche la bellezza del calcio. Il Toro ci arriva concentrato e determinato, vediamo quale sarà il risultato. Visto anche il Milan l’altra sera…sembravano loro il Real Madrid al Bernabeu».

A proposito del Milan, cosa ti ha colpito di questa lotta scudetto? Oltre i rossoneri sembra esserci la Juve, Napoli, Atalanta, Inter…

«Per ora mi sembra un campionato molto aperto e interessante, meno qualitativo rispetto a quello che era il campionato italiano in passato. Ma perché anche il calcio è cambiato. È più tattico, più fisicità…non siamo più il campionato più bello al mondo, questo mi sembra scontato. Ho un po’ nostalgia di un calcio che non c’è più onestamente».

E questo lo si vede anche nella Nazionale a tuo avviso?

«Bisogna contare che in Italia ormai giocano quasi il 70% giocatori stranieri, quindi Spalletti deve attingere al serbatoio di Italiani che ha e tante volte deve convocare giovani che non hanno ancora grande esperienza. Quindi, non è più questa l’Italia che eravamo abituati a vedere in passato, che era un’espressione dei nostri migliori giocatori del campionato. Adesso il ct della nazionale è più un selezionatore. Ha pochissimo tempo per allenare…quindi deve cercare di selezionare bene i migliori giocatori che offre il nostro campionato e tra quelli che giocano anche all’estero. Secondo me andrebbe ripensato tutto il mondo del calcio se vogliamo ridare dignità alla nazionale, altrimenti è difficile trovare i giocatori italiani, che nelle nostre squadre trovano poco spazio».

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