Calcionews24
·2 giugno 2025
Dan Peterson confessa: «Berlusconi mi voleva al Milan, ma mi ritirai troppo presto»

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·2 giugno 2025
Una rivelazione che profuma di storia, di un calcio e di un basket che non ci sono più, emerge dalle pagine odierne del Corriere della Sera, attraverso le parole inconfondibili di Dan Peterson. Il leggendario «Coach» della pallacanestro italiana, interrogato su un’indiscrezione che circolava da tempo negli ambienti sportivi, ha confermato un interesse diretto di Silvio Berlusconi nei suoi confronti per la panchina del Milan.
Alla domanda se fosse vero che il Cavaliere lo avesse cercato per guidare la squadra rossonera, Peterson non ha usato mezzi termini: «Sì, diceva che io potevo allenare qualunque cosa». Una frase, quella attribuita a Berlusconi, che la dice lunga sulla stima e sulla visione quasi onnipotente che l’allora presidente del Milan nutriva per le capacità manageriali e motivazionali del tecnico americano, capace di imprese memorabili con l’Olimpia Milano. Un attestato di fiducia trasversale, che superava i confini degli schemi e delle discipline sportive.
La storia, come noto, prese poi un’altra direzione, con l’avvento di Arrigo Sacchi che avrebbe rivoluzionato il calcio italiano ed europeo. Ma il dettaglio svelato da Peterson aggiunge un tassello affascinante a quel periodo di grande fermento e ambizione. Un attestato di fiducia non si limita però al ricordo di quel mancato approdo nel mondo del calcio. Coglie l’occasione per una riflessione più ampia, una sorta di mea culpa sportivo: «La verità è che io nella vita ho commesso un grande errore: mi sono ritirato a soli 51 anni, nel 1987. Avrei dovuto prendermi un periodo di riposo, pensarci bene». Un ritiro considerato prematuro dallo stesso Peterson, che forse, col senno di poi, avrebbe potuto scrivere altre pagine leggendarie, chissà, magari anche su un campo da calcio, sotto l’egida berlusconiana. La suggestione resta, potente come un tiro da tre sulla sirena.