De Ligt confessa: «Quando vai alla Juventus per 75 milioni è finita: non puoi commettere errori! Non sei abituato a quella pressione». Lo ha detto sull’esperienza in bianconero! | OneFootball

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·18 ottobre 2025

De Ligt confessa: «Quando vai alla Juventus per 75 milioni è finita: non puoi commettere errori! Non sei abituato a quella pressione». Lo ha detto sull’esperienza in bianconero!

Immagine dell'articolo:De Ligt confessa: «Quando vai alla Juventus per 75 milioni è finita: non puoi commettere errori! Non sei abituato a quella pressione». Lo ha detto sull’esperienza in bianconero!

De Ligt ha riavvolto il nastro relativo alla sua esperienza alla Juventus. Ecco cosa ha detto l’attuale difensore del Manchester United, le parole

Un passato che non si dimentica, una lezione imparata sulla propria pelle. Matthijs de Ligt, oggi pilastro della difesa del Manchester United, è tornato a parlare della sua esperienza alla Juventus, raccontando le enormi pressioni vissute al suo arrivo a Torino e le difficoltà di adattamento al calcio italiano.

“Non puoi commettere errori”: la pressione dei 75 milioni

Intervistato dal The Telegraph, il difensore olandese ha ripercorso le tappe del suo trasferimento in bianconero nel 2019, a soli 19 anni, dopo una stagione da favola con l’Ajax. «Quando vai alla Juventus per 75 milioni di euro, con tutte quelle aspettative, è finita: non puoi commettere errori», ha spiegato de Ligt, descrivendo il peso enorme che sentì sulle sue spalle. «È normale diventare più ansioso. Sei giovane e a volte è difficile perché non sei abituato a quella pressione».


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Dall’istinto alla ragione: l’adattamento alla Serie A

Il passaggio dall’Olanda all’Italia fu uno shock, non solo ambientale ma anche tattico. «A quell’età ti affidi all’intuito e a me andava bene. Poi in Italia ho capito di dover ragionare di più e all’inizio ho avuto tanti problemi», ha ammesso. Le critiche non mancarono, acuite dalle grandi aspettative generate dai suoi trionfi individuali (Golden Boy, Trofeo Kopa).

Un’esperienza formativa

Nonostante le difficoltà iniziali, l’esperienza alla Signora, durata tre stagioni con 117 presenze, è stata fondamentale per la sua crescita. Il difensore olandese classe 1999 ha imparato a gestire la pressione e a evolvere il suo gioco, diventando quel leader difensivo che oggi guida la retroguardia del Manchester United, dopo la parentesi al Bayern Monaco.

Le sue parole sono la testimonianza sincera di un percorso non facile, ma che lo ha forgiato come giocatore e come uomo. La Vecchia Signora è stata una tappa dura, ma cruciale, nella carriera del difensore.

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