De Paola frena sul possibile rinnovo di Yildiz: «Prematuro, è ancora una promessa. Oggi alla Juventus salvo solo lui». Il nome | OneFootball

De Paola frena gli entusiasmi sul rinnovo del turco: è prematuro, deve ancora crescere e alla Juve al momento si salva solo Zhegrova

Paolo De Paola, intervenuto ai microfoni di Maracanà su TMW Radio, ha analizzato le vicende di attualità in casa Juventus, soffermandosi in particolare sul “caso” relativo al rinnovo di Kenan Yildiz. Mentre la trattativa per l’adeguamento contrattuale (scadenza 2029) è in una fase di stallo totale, con le parti “distantissime” (il giocatore chiede 5-6 milioni, la Juve ne offre 4,5 più bonus), il giornalista ha frenato bruscamente gli entusiasmi, definendo l’intera discussione prematura per un giocatore che considera ancora una promessa.

De Paola ha messo in discussione la richiesta economica del turco, sottolineando che il suo status non giustifica ancora un ingaggio da top player e che, al momento, c’è un altro giocatore che merita più elogi.

UN CASO PREMATURO – «Non si discute il valore, ma la validità per cui si vuole farlo passare. E’ ancora una promessa e deve ancora crescere sul campo. E’ tutto prematuro. Se le cifre sono quelle e non si rispetta il contratto, non ci si può fare niente.»

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Il giornalista ha poi rincarato la dose, criticando la prestazione del numero 10 della Vecchia Signora nell’ultima, deludente, uscita stagionale.

SOLO ZHEGROVA SI SALVA – «Oggi alla Juve salvo solo Zhegrova. Yildiz va benissimo, ma cosa ha fatto nell’ultima partita? Niente.»

Il riferimento è chiaro: nel derby contro il Torino, terminato 0-0, l’attacco della Juventus è apparso sterile, e Yildiz, schierato da Luciano Spalletti in un ruolo ibrido, non è riuscito a incidere. Le parole di De Paola sono in netto contrasto con la visione di altri addetti ai lavori (come Walter Sabatini, che lo ha definito “già leader”) e dello stesso Spalletti, che negli scorsi giorni si è confrontato con il ragazzo per ribadirgli la sua centralità nel progetto. Tuttavia, la critica evidenzia una spaccatura nella valutazione del giocatore: un talento cristallino per alcuni, una “promessa” ancora da dimostrare per altri, con il calciomercato (Chelsea e PSG) che resta alla finestra.