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·20 ottobre 2025

Di Canio critico: «A quella squadra manca grinta e soprattutto»

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Di Canio boccia la Juventus: «Squadra senza anima e senza guida». Ecco le parole

La pesante sconfitta della Juventus contro il Como ha sollevato numerose critiche, ma tra tutte spicca quella di Paolo Di Canio, che non ha usato mezzi termini per analizzare la crisi profonda del club bianconero. Intervenuto negli studi televisivi, Di Canio ha tracciato un quadro allarmante della situazione, andando oltre il risultato del singolo match e puntando il dito contro mancanze strutturali e culturali all’interno della squadra.

Per Di Canio, il problema della Juventus non è semplicemente tecnico o tattico, ma identitario. Secondo l’ex attaccante, ciò che davvero manca è l’anima: «Questa squadra non ha una guida, non ha leadership e soprattutto non trasmette alcun valore in campo». Una dichiarazione che colpisce al cuore il progetto bianconero, che fatica a ritrovare stabilità dopo anni di dominio in Serie A.


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Al centro dell’analisi di Di Canio c’è il centrocampo, da tempo sotto accusa per la sua incapacità di fare la differenza. L’ex calciatore osserva come, pur essendo formata da giocatori tecnicamente validi, la mediana juventina manchi completamente di ritmo, visione e intensità. «Presi singolarmente, sono buoni elementi – ha detto – ma manca la velocità di pensiero e di esecuzione. Non c’è un vero regista».

Emblematico il paragone tra Manuel Locatelli e Luka Modric: «Locatelli è un buon giocatore, ma non ha la regia di Modric. Il croato, anche a 40 anni, vede il gioco con due secondi di anticipo. È lì la differenza tra un buon centrocampista e un leader vero».

Ma la riflessione di Di Canio va oltre il campo. La crisi, per lui, nasce prima di tutto dalla mancanza di una struttura dirigenziale forte. La Juventus, sostiene, ha smarrito la propria identità anche nei piani alti della società. «Mancano uomini di calcio italiani o comunque cresciuti nel nostro sistema. Il Milan aveva Maldini, l’Inter ha Zanetti e Marotta. Alla Juventus manca una figura di riferimento».

Secondo Di Canio, il modello vincente è quello di club che sanno unire competenza tecnica e conoscenza profonda del calcio italiano. Per tornare ai vertici, la Juventus deve ripartire da lì: dalla ricostruzione della propria anima, dentro e fuori dal campo.

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