Di Canio senza peli sulla lingua: «Che si fotta l’estetica! C’è stata una presa di coscienza enorme. Lo scudetto perso lo scorso anno? I giocatori pensano di loro stessi che…» | OneFootball

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·10 novembre 2025

Di Canio senza peli sulla lingua: «Che si fotta l’estetica! C’è stata una presa di coscienza enorme. Lo scudetto perso lo scorso anno? I giocatori pensano di loro stessi che…»

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L’ex attaccante della Lazio, Paolo Di Canio, ha detto la sua sull’Inter di Cristian Chivu dopo il successo ottenuto contro i biancocelesti

Intervenuto dagli studi di Sky durante Sky Calcio Club, Paolo Di Canio ha commentato così Inter Lazio.


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SE LAUTARO VOLEVA CALCIARE IN QUEL MODO? – «No, perché vuole anticipare l’avversario e la leva non la lascia quasi andare: è bravo a colpire velocemente, per me vuole tirare col collo. Se uno ha pensato questa cosa veramente è veramente 5 Messi insieme, un genio del genio del genio: no dai, è anche brutto da vedere esteticamente ma così bello dove si infila. L’Inter fa qualche fallo sciocco per eccesso di estetica nella manovra: 51′, Lautaro dà una palla piatta a Calhanoglu, che attraversa tutto il campo, apre le gambe e fa velo per nessuno, Zaccagni intercetta e ammonizione per Dumfries».

DIFETTI DA LIMARE – «Queste cose deve limare: tu in una ripartenza così rischi tantissimo e togli tutto quello che stai costruendo. Stessa cosa: Lautaro fa finta di calciare, la dà a Barella che per eccesso di estetica la stoppa e la ridà, doveva fare un gran gol sotto l’incrocio. Più cattiveria per non perdere quelle opportunità perse in passato, tutti punti che alla fine pesano».

GIOCATORI DELUSI DOPO IL KAIRAT? – «Sanno la loro forza, sanno che manca quello: è un passo avanti e una presa di coscienza individuale loro per primi e poi attraverso un allenatore che la trasmette. Perché magari l’altro allenatore, bravissimo in tante altre cose, non gli faceva pesare questa cosa perché non è nel suo modo di gestire: non è una colpa, è un modo diverso. E in alcuni momenti non c’è da strillare, ma guardare i ragazzi e dire: “Ma che abbiamo combinato?”».

PRESA DI COSCIENZA – «E’ una presa di coscienza generale netta e importante e oggi c’è stata la conferma. L’Inter è forte, soprattutto nel campionato italiano. E’ una rivalsa nei loro confronti: sentono proprio l’obbligo di vincere perché l’anno scorso gli è sfuggito in modo sciocco dal loro punto di vista. Io lo dicevo qui ma loro pensano peggio di loro stessi per come l’hanno perso: sono giocatori importanti e hanno costruito con Conte e Inzaghi questo status importante».

LOTTA SU TUTTI I FRONTI DA TEMPO? – «Ma la squadra importante deve fare questo. L’estetica a volte deve farsi fottere delle volte se vuoi arrivare l’obiettivo: c’è la concretezza. L’Inter piace pure a me, ma Chivu non la vuole lasciar fare: oggi l’ha approcciata diversamente».

LE DIFFERENZE COL PASSATO – «Conte nei suoi due anni fa 170 gol e ne subisce 71, con Inzaghi ancora di più, 493 gol segnati contro 412 del Napoli e 403 del Milan: sono numeri costanti perché era nettamente la più forte. Cos’è mancato? Quei dettagli che arrivano dall’allenatore di rompere gli schemi! Io mi metto con la Lazio con tre mediani, metto Carlos Augusto. Per questo Chivu sta togliendo la bellezza e la grazia, gliela vuole togliere. Così come hanno acquisito la coscienza: non ho mai visto una squadra che fa 12 punti su 12 ed esce bastonata. E’ una presa di coscienza enorme. Le altre hanno cambiato tanto, l’Inter è l’unica che ha avuto continuità con quello che serve per diventare grande: una grande dirigenza italiana che ha dovuto tagliare e che ha costruito pezzo per pezzo. Inzaghi l’hanno protetto e hanno avuto ragione con lui perché hanno lavorato insieme».

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