Calcionews24
·17 dicembre 2025
Di Gennaro sulla Fiorentina: «È la crisi più brutta della sua storia, serve una scossa immediata! La sensazione da fuori è che stia mancando questo»

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Antonio Di Gennaro, ex calciatore e allenatore della Fiorentina, analizza su Tuttosport la profonda crisi della squadra viola, ultima in classifica e ancora a secco di vittorie dopo 15 giornate di campionato.
LA CRISI VIOLA – «Non si spiega. Per buona parte è la stessa squadra, almeno nei ruoli più importanti, che la scorsa stagione ha fatto 65 punti. Dopo il mercato estivo e l’arrivo di un tecnico come Pioli i presupposti per alzare il livello c’erano tutti. È qualcosa di incomprensibile. Il club ha vissuto altri momenti difficili, penso anche al fallimento, ma credo che questo sia il più brutto della sua storia».
COSA SERVE DAVVERO – «Da fuori sembra mancare tutto: compattezza, mentalità, spirito di gruppo. Sarebbe grave se società e giocatori non ne fossero consapevoli. La Fiorentina ha un piede e mezzo in B, ma mollare ora sarebbe imperdonabile. I margini ci sono. Serve però prima di tutto un dirigente esperto e carismatico, capace di dettare regole, responsabilizzare i giocatori e mettere fuori chi non ci crede. Solo così può arrivare una scossa, e serve subito. Se Commisso vuole provare a uscire dalla crisi deve ingaggiare un dirigente di caratura, come Sabatini o Giuntoli, ma con piena autonomia».
RITIRO E SILENZIO STAMPA – «Sono cose che non servono a nulla, come chiedere scusa sotto la curva. I litigi nello spogliatoio esistono da sempre, li ho vissuti anche nel Verona dello scudetto. Quello che conta è compattarsi in campo, scacciare la paura e lottare insieme. Si può anche retrocedere, ma con dignità e orgoglio».
KEAN E DE GEA COME LEADER – «L’anno scorso le certezze erano Kean e De Gea. Il primo ha ottenuto un contratto importante, il secondo un accordo triennale. Devono trascinare il gruppo. La Fiorentina non può retrocedere nell’anno del centenario».
IL RUOLO DI VANOLI – «È un grande professionista e conosce l’ambiente, ma ho la sensazione che sia un po’ solo. A Firenze si lavora meglio se hai dalla tua parte i tifosi e i leader della squadra».
LA DIFESA E L’IDENTITÀ – «Dell’attuale difesa mi piace solo Comuzzo, anche se non è al 100%. Ranieri e gli altri non mi convincono. E poi c’è un altro aspetto fondamentale: la fiorentinità va preservata sempre».









































