Juventusnews24
·26 maggio 2025
Di Gregorio conclude la sua stagione con due gol subiti, ma con un miracolo che evita alla Juve di sprofondare a Venezia! Dietro la qualificazione Champions ci sono anche i suoi guantoni

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·26 maggio 2025
La Juventus è in Champions League. È questo il verdetto maturato sul terreno di gioco del Pier Luigi Penzo al termine della sfida contro il Venezia. Padroni del proprio destino, ai bianconeri bastava fare il proprio dovere. Era importante mettere in pratica il DNA bianconero, che elegge la vittoria come proprio mantra imprescindibile. Seppur con qualche patema di troppo, il 2-3 finale testimonia come la missione sia stata compiuta e non solo grazie agli autori delle tre realizzazioni. Dietro la missione compiuta della Vecchia Signora c’è la griffe di uno dei tanti giocatori nuovi che la società ha portato alla Continassa l’estate scorsa: ogni riferimento verte attorno a Michele Di Gregorio. Arrivato tra le fila juventine con l’ingombrante compito di dover sostituire Wojciech Szczesny, dimostra a tutti quanto Madama abbia fatto bene a puntare su di lui dopo l’ottimo biennio trascorso al Monza. La “fotografia” più nitida sulla bontà della scelta del classe 1997 arriva al 71′ di Venezia Juve.
L’estremo difensore milanese ha già subito le reti a freddo di Daniel Fila e di Ridgeciano Haps, ma la contesa del Penzo gli offre l’occasione di riscattarsi alla grande. Issa Doumbia riceve un pallone in area di rigore da John Yeboah e scaglia un destro potente e preciso verso l’incrocio dei pali alla sinistra del portiere della Juventus. Il colpo di reni a mano aperta, con cui si oppone, è davvero sensazionale ed evita il tracollo della Vecchia Signora. Già, perché quel gesto tecnico avviene sul punteggio di 2-2. I bianconeri rischiano l’estromissione dalla Champions League. Ma quel miracolo (l’unico intercetto della partita secondo Sofascore, ndr) è la pietra miliare di una prestazione degna di nota, che annovera anche questi numeri ragguardevoli: 3 salvataggi decisivi, 3 parate dentro l’area di rigore e una 1 presa alta.
In molti hanno criticato o quantomeno dubitato del valore di Michele Di Gregorio durante la sua prima stagione juventina. Valeva la pena spendere quasi 20 milioni di euro per prendere un portiere chiamato a sostituire un totem come Szczesny? Beh, la risposta che ci sentiamo di dire è positiva. Nella partita più importante dell’anno il numero 29 bianconero conquista tutti gli scettici e soprattutto il suo club. I 60 milioni di euro, derivanti dalla qualificazione aritmetica alla Champions League, sono anche merito del nuovo supereroe bianconero.