Zerocinquantuno
·14 settembre 2024
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·14 settembre 2024
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I voti ai protagonisti di Como-Bologna 1-1.
Skorupski 6 – Trafitto prima dal fuoco amico e poi da un tiro imparabile di Cutrone, si sgola per quasi cento minuti cercando di richiamare all’ordine una fase difensiva allo sbando.
Posch 5 – Al 5′ lo sviluppo dell’azione lo porta a dover seguire Cutrone, lui invece si lascia attrarre dal pallone e se ne perde il taglio da cui ha origine l’1-0. Il primo tempo è horror, nel secondo si riprende almeno un po’. Beukema 5,5 – Alla fine è stanco e a tratti sfiduciato dopo una partita passata da ultimo baluardo difensivo, costretto a rincorrere e a vedersi continuamente sfilare accanto avversari diretti verso la porta. Casale 4,5 – Perennemente esposto alle ripartenze avversarie, spesso senza il supporto né del terzino né degli interditori in mediana, macchia ulteriormente un esordio di per sé da incubo con un incolpevole autogol. Miranda 5 – Gioca altissimo venendo anche dentro al campo e lasciando spesso e volentieri una voragine sulla sua corsia. In occasione del 2-0 si ritrova a dover chiudere su Cutrone, non è il suo pane e l’ex Milan ha gioco facile.
Aebischer 4,5 – Non c’è traccia dell’uomo d’ordine ammirato sotto la gestione Motta: frettoloso, impreciso, in affanno e sempre in ritardo. All’intervallo non rientra dagli spogliatoi e il palleggio della squadra ne beneficia. Freuler 5,5 – Si abbassa, dà una mano in costruzione, fa il possibile in copertura, quando la partita è agli sgoccioli lo si può persino trovare in area a cercare il gol. I giri del suo motore, però, sono ancora abbastanza bassi. Pobega 6 – Partita in stile Fabbian, ricca di corsa e inserimenti senza palla. Nella ripresa stampa un gran bel mancino dal limite sul palo interno e per pochissimo non riapre la partita.
Orsolini 4,5 – Lo schema iniziale del Bologna è: palla a Orsolini e speriamo che ci tolga le castagne dal fuoco. Le castagne finiscono però bruciate, tra prevedibilità, palloni persi e un solo tiro velenoso. Dallinga 4,5 – Dopo le prime uscite insufficienti di Castro le aspettative sono andate su di lui, che però ha pagato una prestazione di squadra a tratti imbarazzante e non è mai riuscito ad entrare in partita. Odgaard 5 – Il Bologna gioca molto di più a destra e quando la manovra passa dalla sua parte non fa vedere granché, malgrado la determinazione. Da un suo tiro ribattuto nasce il gol che dà fiducia al BFC e apre la rimonta.
Fabbian (1′ st) 6,5 – Prima delle due reti era stato l’unica nota positiva del pomeriggio rossoblù per voglia, applicazione e pericolosità. Castro (18′ st) 7 – Gol da rapace d’area, il primo suo e del Bologna di Italiano su azione. Poi aggiunge anche un assist pregevole soprattutto per come difende la palla: un’ottima risposta al mister, che gli aveva preferito Dallinga. Iling-Junior (18′ st) 7 – L’uomo della svolta. Molto cercato dai compagni, non ha ancora la gamba per strappare ma non disdegna l’uno contro uno e sfodera un mancino fatato: tanti cross invitanti e un gioiello per stampare il 2-2. Lucumí (35′ st) 6 – Il Como sta tirando il fiato e fare meglio del Casale di oggi non è impresa ardua, ma quando compare il colombiano la difesa rossoblù sembra assumere tutt’altra solidità. Ndoye (35′ st) 5,5 – Entra col piglio giusto e tenta qualche accelerazione delle sue ma senza successo, probabilmente perché non ancora al 100% dopo le recenti noie muscolari.
Italiano 5,5 – Il Como si fa preferire per aggressività, precisione e idee di gioco, mentre il suo Bologna naufraga nel disordine per lunghi tratti e ad un certo punto rischia pure l’imbarcata. Alla fine arriva un 2-2 figlio più dell’orgoglio, dei colpi di due singoli (mosse azzeccate) e del vistoso calo lariano che del gioco. A quattro giorni dalla partita di Champions contro lo Shakhtar restano tantissimi dubbi sulla natura di questa squadra, soprattutto per quanto concerne la fase difensiva.
Arbitro Piccinini e assistenti 5,5 – Il gol del Como arriva al termine da un’azione cominciata con un possibile fallo su Orsolini. Piccinini in compenso fischia un rigore per un tocco di mano di Moreno avvenuto fuori area (e quindi revocato dal VAR) e comunque viziato da un precedente fallo di Posch. Anche l’entrataccia di Iovine sulla caviglia Miranda lascia più di un dubbio. Nel complesso un arbitraggio insufficiente, fatto di fischi tardivi quando non evidentemente sbagliati.
Fabio Cassanelli
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Foto: Getty Images (via OneFootball)