Dionigi a <i>PianetaBari</i>: “Vedo il Bari a ridosso delle prime, è un’orchestra che funziona alla perfezione. Playoff? Può essere l’<i>incomodo</i>. Su Maita e Pucino…” | OneFootball

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PianetaBari

·20 dicembre 2024

Dionigi a <i>PianetaBari</i>: “Vedo il Bari a ridosso delle prime, è un’orchestra che funziona alla perfezione. Playoff? Può essere l’<i>incomodo</i>. Su Maita e Pucino…”

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Domani pomeriggio il Bari sarà di scena allo stadio San Nicola per la partita contro il Sudtirol, in cui i biancorossi andranno a caccia del riscatto dopo la sconfitta con il Pisa (Clicca qui per leggere le parole di Longo in conferenza stampa). In vista della gara, abbiamo intervistato un ex calciatore dei galletti e ora tecnico che conosce molto bene la Serie B, ovvero Davide Dionigi.


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Le parole di Dionigi

Partiamo dalla sfida con il Sudtirol. Che gara si aspetta?

«Sulla carta per il Bari è una partita alla portata, ma poi nella realtà non sarà semplice. Il Sudtirol sta attraversando un periodo difficile e non può permettersi altri passi falsi, farà di tutto per dare battaglia. Hanno cambiato il terzo allenatore della stagione, quindi è probabile che questa scelta porti una scossa. Ci saranno delle insidie, ma i biancorossi stanno vivendo un momento positivo e giocheranno in casa, potranno contare sull’entusiasmo ritrovato di recente».

Che avversario dovranno attendersi gli uomini di Longo?

«Mi aspetto che il Sudtirol affronti la partita con prudenza, chiudendosi in difesa e cercando di ripartire in contropiede con verticalizzazioni rapide per sfruttare la profondità concessa dal Bari. In attacco hanno giocatori veloci, ma la gestione del gioco sarà principalmente in mano ai biancorossi, che però dovranno stare attenti. Tra le individualità di spicco ci sono Odogwu e Rover. Inoltre, bisognerà osservare Casiraghi, che per questa categoria rappresenta un lusso. Insieme a Mallamo è tra i giocatori più tecnici della squadra. Per qualità, il Südtirol meriterebbe probabilmente qualcosa di più in classifica».

Nel Bari figurano due giocatori che ha già allenato, ovvero Maita e Pucino…

«Ho avuto Mattia a Catanzaro: è un centrocampista molto duttile, capace di ricoprire tutti i ruoli nel reparto. Tuttavia, credo che la sua posizione ideale sia in una mediana a due. Con me ha giocato lì, abbinando fisicità e qualità nelle due fasi di gioco. Lo vedo meno adatto a fare la mezzala. Longo ha avuto l’intuizione giusta, quel ruolo è perfetto per lui, anche se oggi il calcio va sempre più verso ruoli fluidi. Anche mettere Pucino come terzo di difesa è stata un’idea brillante: forse, per via dell’età, non ha più la spinta necessaria per fare il terzino o il quinto, ma è un giocatore intelligente, con un piede educato. Il ruolo di braccetto sembra fatto su misura per lui. Inoltre, sa trovare la superiorità numerica».

Cosa la sta colpendo del lavoro di Longo?

«Il Bari mi sembra un’orchestra che funziona alla perfezione, grazie a una solida organizzazione sia in fase di possesso che di non possesso. Molto del merito va a Longo: la squadra sa quando attaccare e quando abbassarsi a difendere. Nonostante un inizio complicato, gli è stato dato il tempo di trovare la quadra. Il tecnico ha restituito coraggio al gruppo, che nell’ultimo periodo sembrava averlo perso. L’anno scorso il Bari magari aveva buone fasi di gioco, ma poi c’erano momenti in cui subiva troppo, prendendo spesso gol. Oggi, invece, c’è un bilanciamento».

Dionigi, dove vede il Bari in una ipotetica griglia della B?

«Se si dovesse verificare l’ipotesi di mancati playoff, sarebbe probabilmente legata alle delusioni di squadre come Palermo, Sampdoria e Cremonese. Oggi il Bari rappresenta l’incomodo per tutti e può evitare che questo scenario si realizzi. Speriamo che non accada, perché i playoff sono parte della bellezza del campionato. La Serie B è lunga e imprevedibile. Per me, solo il Sassuolo è fuori categoria, non so se Spezia e Pisa riusciranno a staccare nettamente le altre. I biancorossi, invece, potranno muoversi tra il quarto e il settimo posto. Se continuano così, li vedo a ridosso delle prime. Potranno attraversare momenti di difficoltà, ma sono una squadra troppo equilibrata per crollare o mollare».

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